news-19092024-003243

Il viaggio rivoluzionario di Alessandro Baricco: una recensione approfondita su Castelli di rabbia

Il 22 marzo, il quotidiano ha dato il via alla seconda uscita della collana dedicata allo scrittore Alessandro Baricco, presentando il suo esordio letterario del 1991 ambientato in una città immaginaria dell’Ottocento. Bentornati a Quinnipak, il luogo in cui tutto ebbe inizio per Baricco. Qui, nel 1991, l’autore collocò il suo romanzo d’esordio, in una città immaginaria dominata da un campanile che scandisce le ore “come se quei rintocchi facessero a spicchi la notte, è il tempo che è una lama acuminatissima e seziona l’eternità”. Castelli di rabbia, pubblicato nella collana del “Corriere della Sera” dopo Oceano mare nel 1993, si distinse come un’opera che confermò la voce originale e unica di Baricco nel panorama letterario italiano, guadagnandogli numerosi lettori devoti.

La rottura con gli stilemi classici della narrazione era evidente fin da quel primo romanzo, selezionato nella cinquina del premio Campiello e tradotto in Francia come “Châteaux de la colère”, dove Baricco è uno degli scrittori italiani più conosciuti e amati, vincitore del premio Médecis Étranger. Un romanzo insolito sin dall’inizio, con tre pagine di dialogo senza preamboli né descrizioni. Il montaggio veloce e diretto suggerisce una visione peculiare del narrare, uno storytelling che distingue Baricco dai suoi contemporanei. Utilizzando una lingua senza limiti (come “il respiro caracolla, squinterna, scarrucola e strabuzza”), con un’abbondante e sfrontata retorica, a volte di consapevole e autoironico virtuosismo, come quando scrive “Erano le tre del mattino e la città se ne stava affogata nel bitume della propria notte. Nella schiuma dei propri sogni. Nella merda della propria insonnia. Eccetera”.

Baricco mette tutto questo al servizio di una realtà fuori dal tempo (Castelli di rabbia è ambientato in un indefinito Paese europeo dell’Ottocento) e di personaggi fuori dagli schemi che intrecciano le loro vite con talenti, visioni e utopie. Sogni così potenti che a volte sono in grado di sostituire la realtà, come nel caso del signor Rail, uno dei protagonisti bizzarri, folli, enigmatici e paradossali, convinto di possedere un treno anche se non c’è la ferrovia, perché “l’unico vero senso di un treno è che l’uomo ci sale sopra e vede il mondo come non l’ha mai visto prima, e ne vede così tanto, in una volta sola, come non ne ha mai visto in mille viaggi in carrozza. Se poi, nel frattempo, questa macchina riesce anche a portare un po’ di carbone o qualche vacca da un paese all’altro, tanto di guadagnato: ma non è quello l’importante”.

I personaggi come il signor e la signora Rail, l’orfano Pehnt, il suo amico Pekisch, il vecchio Andersson e la vedova Abegg prendono vita e si muovono attraverso le pagine come se fossero su un palcoscenico. I prodigi della tecnica, il potere dell’immaginazione e la ricerca dell’impossibile permeano questa successione di racconti che si intrecciano tra loro, anche se a volte la realtà banale e quotidiana fa sentire la sua presenza. Come nel caso di Pehnt, che dopo aver lasciato Quinnipak, essere diventato assicuratore e avere fondato una famiglia, si interroga sull’importanza di essere eccezionali e di vivere sempre alla ricerca dell’impossibile.

Baricco considera il lavoro di narrare come un compito civile, convinto che gli uomini abbiano bisogno di storie non solo per trasmettere sapere e conoscenze, ma anche per nutrirsi e vivere appieno. Pur avendo subito evoluzioni e cambiamenti nel corso del tempo, Baricco ha sempre mantenuto quell’incantamento che coinvolge scrittore e lettore, quella ricerca del “nuovo” nella narrazione. Scrivere romanzi, come ha affermato, è “un modo domestico, onanista, commovente di essere Dio”.

La collana dedicata a Baricco offre dodici opere selezionate dell’autore, tra romanzi, saggi, monologhi e raccolte di articoli. Ogni opera sarà disponibile in edicola al prezzo di 7,90 euro, oltre al costo del quotidiano. La collana si apre con Castelli di rabbia il 22 marzo, seguito da Seta il 29 marzo, The Game il 5 aprile, Novecento il 12 aprile, Omero, Iliade il 19 aprile, Senza sangue il 26 aprile, City il 3 maggio, Questa storia il 10 maggio, Smith & Wesson il 17 maggio, e la tetralogia I Corpi (Emmaus, Mr Gwyn, Tre volte all’alba, La Sposa giovane) il 24 maggio, per concludere con la raccolta di articoli Il nuovo Barnum il 31 maggio.

In conclusione, il viaggio rivoluzionario di Alessandro Baricco attraverso la sua narrativa offre ai lettori un’esperienza unica e coinvolgente, con storie che sfidano i confini della realtà e dell’immaginazione. Con la collana del “Corriere della Sera”, gli appassionati di Baricco avranno l’opportunità di esplorare e apprezzare l’ampio panorama creativo dell’autore, che continua a sorprendere e incantare con ogni nuova opera.