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Il massacro senza fine a Gaza continua con 17 morti nel raid su una scuola. La protezione civile di Hamas riporta che in 19 giorni sono state uccise oltre 770 persone dalla nuova offensiva nel nord della Striscia. Allo stesso tempo, riprendono i negoziati su ostaggi e tregua a Gaza, con un vertice dei mediatori previsto a Doha domenica.

L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha dichiarato che l’autista dell’Unrwa ucciso in un raid dell’Idf era un comandante di Hamas coinvolto negli attacchi del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele. L’Unrwa ha rivelato che il nome dell’autista era su una lista di 100 membri del personale considerati membri dell’ala militare di Hamas, inviata all’agenzia a luglio. Al momento, il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, aveva richiesto maggiori informazioni da Israele per prendere provvedimenti.

In un altro sviluppo, l’Idf ha segnalato che cinque razzi sono stati lanciati nella zona di Haifa, con alcuni intercettati e altri che hanno colpito zone aperte senza causare feriti. Nel frattempo, il New York Times riporta che l’Iran si sta preparando a una possibile guerra con Israele, ma cerca anche di evitarla, secondo funzionari di Teheran.

Le tensioni continuano a salire con l’Idf che ha ucciso il capo delle forze di élite di Hezbollah, Radwan, nella regione di Aitaroun nel sud del Libano. E in un nuovo raid israeliano nel sud di Gaza, almeno 23 persone sono morte in un bombardamento che ha colpito una casa vicino a Khan Yunis. Inoltre, tre giornalisti sono stati uccisi in un raid israeliano in Libano, con un attacco diretto alla residenza della stampa ad Hasbaya che ha provocato la morte di 3 persone.

Mentre i media riportano che droni turchi hanno ucciso 27 civili in Siria in un’escalation militare, gli aerei israeliani hanno colpito la periferia meridionale di Beirut. Sul fronte politico, il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, si incontrerà oggi a Londra con il primo ministro libanese, Najib Mikati, per discutere dell’offensiva israeliana contro Hezbollah.

La Protezione Civile di Gaza denuncia un “massacro di massa” da parte dell’esercito israeliano, con almeno 10 edifici residenziali nel campo profughi di Jabalia nel nord della Striscia rasi al suolo e circa 150 morti e feriti, secondo fonti locali. La situazione nel Medio Oriente rimane estremamente volatile, con la violenza che continua a mietere vittime e a minacciare la stabilità della regione.