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L’80% delle abitazioni in Italia necessita di interventi di riqualificazione per migliorare la classe energetica, secondo un rapporto dell’Enea. Questo significa che la maggior parte delle case italiane, attualmente classificate nelle categorie energetiche più basse F e G, avranno bisogno di essere trasformate in classi superiori per ridurre i consumi energetici, risparmiare energia e ridurre l’inquinamento. Con un patrimonio immobiliare tra i più vecchi d’Europa, su un totale di 36 milioni di abitazioni, circa 29 milioni dovranno essere riqualificate entro il 2035 per raggiungere l’obiettivo finale del 2050 di avere case climaticamente neutre, come stabilito dall’Ecofin nonostante i voti contrari di Italia e Ungheria.

Interventi necessari
La direttiva europea sulle “case green” sarà presto pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e gli Stati membri avranno due anni per individuare quali edifici necessitano di interventi. In Italia, la situazione si complica dopo la fine del Superbonus 110% che favoriva il miglioramento di due classi energetiche. Finora, circa 500.000 edifici hanno beneficiato di questo bonus. Un rapporto dell’Enea del 2023 riguardante gli interventi effettuati con il Superbonus fino alla fine del 2022 elenca le tipologie di riqualificazioni più comuni e i relativi effetti sui costi e sul risparmio energetico.

Efficienza energetica e costi
Nonostante l’importanza del Superbonus per le finanze statali, non tutti gli interventi garantiscono lo stesso risparmio in termini di costi. Ad esempio, il cappotto termico, eseguito su oltre 222.000 edifici, ha comportato un risparmio energetico annuo di 2.897,29 GWh con un costo di 5,47 euro per kWh. Al contrario, la sostituzione degli infissi su 458.705 edifici ha garantito un risparmio energetico di 1.138,68 GWh ma con un costo di 10,98 euro per kWh, risultando quindi meno efficiente dal punto di vista del rapporto tra costi ed efficienza energetica. Altri interventi come tende, schermature solari o veneziane hanno comportato costi ancora più elevati rispetto al risparmio energetico ottenuto.

Bonus e aiuti
Dati i diversi costi e risparmi energetici degli interventi di riqualificazione, potrebbero esserci differenze nell’erogazione dei futuri bonus e nel riordino delle agevolazioni. È stata avanzata l’idea di detrazioni fiscali per i redditi più alti e di un contributo diretto dello Stato per i redditi più bassi, come dichiarato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. È importante concentrare gli incentivi sulle azioni che realmente servono per garantire una maggiore efficienza energetica e un minore impatto ambientale.

Conclusioni
La transizione verso case più sostenibili ed energeticamente efficienti è una sfida importante per l’Italia e per l’Europa nel suo insieme. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni ai cittadini, per raggiungere gli obiettivi prefissati entro i tempi stabiliti. Solo con interventi mirati, incentivi adeguati e una corretta gestione delle risorse sarà possibile creare un ambiente abitativo più salutare, sostenibile e rispettoso dell’ambiente.