Hamas sembra intenzionata a rifiutare le modifiche all’ultima proposta degli Stati Uniti per un accordo di cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi per quanto riguarda il valico di Rafah e il corridoio di Philadelphia, che avrebbero dovuto essere trasmesse oggi al gruppo palestinese dai mediatori egiziani. Il funzionario di Hamas Osama Hamdan ha detto all’agenzia libanese Al Mayadeen che il gruppo chiede “passi pratici” su ciò che è stato precedentemente concordato, piuttosto che negoziati in corso.
Unicef, ‘dopo oltre 300 giorni violenza a Gaza si intensifica’
Ogni giorno che passa, la violenza si intensifica a Gaza: corpi di bambini piccoli che vengono estratti da sotto le macerie, bambini feriti che piangono per la paura senza che sia rimasto alcuno spazio o luogo sicuro per loro. Sono più di 300 giorni che assistiamo a questa situazione, che molto probabilmente continuerà se non verrà raggiunto un cessate il fuoco. La violenza quotidiana non deve diventare la nuova normalità. I leader mondiali devono agire per salvare le vite dei bambini. È necessario un cessate il fuoco ora”: lo ha dichiarato in una nota Adele Khodr, direttrice regionale dell’Unicef in Medio Oriente e Nord Africa.
Delegazione di Hamas al Cairo per i negoziati, ma non siederà al tavolo con gli israeliani
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo militante palestinese invierà una delegazione al Cairo oggi, dove è previsto un nuovo round d colloqui per il cessate il fuoco a Gaza. “La delegazione incontrerà alti funzionari dell’intelligence egiziana per essere informata sugli sviluppi del ciclo di negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, ma questo non significa che prenderà parte ai negoziati”, ha dichiarato il funzionario sotto anonimato, non essendo autorizzato a parlare pubblicamente della questione. Hamas non hai mai preso direttamente parte alle trattative neppure quando ci fu l’accordo di novembre, le due parti non hanno mai trattato direttamente ma il gruppo palestinese viene informato dai negoziatori sugli sviluppi del negoziato.
37 palestinesi uccisi i attacco a Khan Yunis, 11 membri di una stessa famiglia
Almeno 37 palestinesi sono stati uccisi da attacchi dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza dall’alba, di cui 11 membri di una stessa famiglia. Lo riferiscono fonti mediche palestinesi, precisando che quella più colpita è stata l’area meridionale dell’enclave di Khan Younis, i cui ospedali hanno ricevuto 23 corpi nelle ultime ore. Nel quartiere di Al Amal, nella parte occidentale di Khan Younis, un attacco alla casa della famiglia Kalakh ha causato la morte di 11 persone, tra cui due bambini, mentre un bombardamento con un drone nella zona di Katiba, nel centro della città, ha ucciso altre otto persone. Inoltre, un uomo è stato ucciso dal fuoco dell’artiglieria nelle tende degli sfollati sempre a Khan Younis. Dall’inizio del mese la stessa area subito fino a 12 ordini di evacuazione, costringendo allo sfollamento di circa 250 mila persone per l’offensiva militare di Israele. Le squadre della locale protezione civile hanno anche recuperato tre corpi a Rafah, la punta meridionale della Striscia, dove le truppe israeliane hanno affermato di aver sconfitto i quattro battaglioni che componevano la Brigata Rafah di Hamas, oltre ad aver distrutto circa 150 tunnel nell’area.
Al Jazeera: delegazione Hamas oggi al Cairo
Una delegazione di Hamas si reca oggi al Cairo, dove da giovedì sera sono ripresi i negoziati per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo hanno indicato fonti citate da al-Jazeera. Nella capitale egiziana si trova anche il direttore della Cia, William Burns, mentre la Casa Bianca ha parlato di “spiragli” per una possibile intesa.
Bombardamento israeliano a Gaza, morte 9 persone
Almeno nove palestinesi, tra cui due bambini e una donna, sono stati uccisi all’alba durante i bombardamenti israeliani dentro a Khan Younis a Gaza e nell’area del campo di Al-Nuseirat. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità Nazionale Palestinese Wafa, citata da Al Arabiya. Almeno altre 15 persone sono rimaste ferite.
Biden e al-Sisi, da Israele e Hamas più flessibilità
Al-Sisi e Biden sono d’accordo sul fatto che Israele e Hamas devono mostrare flessibilità nei colloqui di Gaza. Lo ha reso noto la presidenza egiziana, secondo quanto riporta Haaretz, dopo che il presidente americano ha parlato al telefono con il leader egiziano e con quello del Qatar, spingendo per un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi a Gaza. Biden ha parlato con l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani, e separatamente con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi per discutere “gli sforzi diplomatici per portare a termine l’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi” in vista del nuovo incontro di domani e dopodomani al Cairo.
Usa, progressi per tregua; colloqui al Cairo
Nuovo round di colloqui oggi e domani al Cairo per riuscire, in extremis, a raggiungere tra Israele e Hamas una tregua nei combattimenti e il rilascio degli ostaggi. Le delegazioni sono in arrivo nella capitale egiziana, in formato questa volta ‘allargato’, ma con la certezza della presenza dei protagonisti della trattativa, il direttore della Cia William Burns, il coordinatore per il Medio Oriente della Casa Bianca Brett McGurk, il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, insieme ai leader di Egitto naturalmente e Qatar. Hamas non partecipa, come a Doha. Ma nonostante questo Washington ha riferito di “progressi” durante i colloqui al Cairo preliminari sempre al Cairo di questi giorni.
Casa Bianca: “Biden ha discusso con Egitto e Qatar”
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “ha discusso dei prossimi colloqui al Cairo e degli sforzi per rimuovere qualsiasi ostacolo rimanente all’accordo”. Lo rende noto la Casa Bianca spiegando che il presidente americano ha parlato per telefono con i leader di Egitto e Qatar. I colloqui per gli ostaggi sono programmati per questo fine settimana, ma Hamas deve ancora accettare la proposta presentata la scorsa settimana dagli Stati Uniti e il potenziale per una svolta sembra molto debole.
Idf distrugge drone sospetto nella parte meridionale della Galilea
Un drone sospetto che è entrato nello spazio aereo israeliano dal Libano è stato abbattuto dalle difese aeree israeliane nei cieli della Galilea meridionale. Ad affermarlo è l’Idf, le forze di difesa israeliane, secondo quanto riferisce ‘The Times of Israel’. Le sirene hanno suonato a Tamra e I’billin, vicino ad Haifa, tra i timori di una caduta di schegge dopo l’intercettazione. Non ci sono feriti.