Il miglioramento della comunicazione familiare: consigli di Paolo Crepet
Il concetto di famiglia tradizionale, con il nonno come capofamiglia, sembra ormai un ricordo lontano. Il professor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e saggista, ha da tempo evidenziato la crisi che la famiglia sta attraversando. Eventi tragici come quello di Paderno Dugnano non dovrebbero sorprenderci, poiché mostrano come la violenza possa manifestarsi anche all’interno di famiglie enigmaticamente perfette.
La famiglia in Italia oggi è in frantumi, come evidenziato dal fatto che la metà degli omicidi avviene proprio all’interno della famiglia stessa. Questo disfacimento è il risultato di un’assenza di regole e soprattutto di una mancanza di comunicazione. Il denaro sembra aver preso il posto delle parole, e mentre una volta si parlava senza preoccuparsi dei soldi, oggi la situazione è completamente ribaltata.
Crepet sottolinea che i genitori spesso sono troppo protettivi per le cose sbagliate, come ad esempio i voti a scuola, mentre dovrebbero essere più presenti e vigili sulle attività dei propri figli, specialmente durante le ore serali. Questa mancanza di comunicazione e di controllo ha portato a una situazione in cui molti genitori non sanno nemmeno cosa i loro figli adolescenti stiano facendo, e questo apre la porta a molte situazioni rischiose e pericolose.
Il problema della comunicazione familiare non riguarda solo l’Italia, ma è un fenomeno che coinvolge la società occidentale nel suo complesso. Tuttavia, Crepet sottolinea che in alcuni Paesi come gli Stati Uniti la situazione potrebbe essere ancora più critica, data la diffusa presenza di armi e di fenomeni come la violenza giovanile.
Per migliorare la situazione, Crepet suggerisce un cambiamento radicale nel sistema scolastico, con l’introduzione di una maggiore presenza e sostegno agli insegnanti, un ritorno ai voti e una maggiore attenzione alla comunicazione e alla formazione dei giovani fin dalla più tenera età. Tuttavia, il professore si chiede se esista realmente un politico disposto a prendere in considerazione queste proposte e ad agire di conseguenza.
Il caso di Paderno Dugnano, in cui un padre si è trovato ad affrontare la perdita del figlio maggiore per mano dello stesso, solleva interrogativi sul senso di colpa e sull’importanza della comunicazione all’interno della famiglia. Crepet evidenzia come molte volte le apparenze possano ingannare, e che mostrarsi uniti e felici su social media non equivale necessariamente a una famiglia sana e funzionale.
Le storie come quella di Erika e Omar, che hanno sconvolto l’Italia molti anni fa, continuano a riflettere la complessità delle relazioni familiari e la necessità di una comunicazione aperta e sincera all’interno del nucleo familiare. Crepet sottolinea che la domanda “come stai?” può fare la differenza tra la vita e la morte, e che è fondamentale non sottovalutare l’importanza di un dialogo costante e profondo con i propri figli.
Nonostante la situazione critica descritta da Crepet, il professore non si definisce pessimista, ma piuttosto arrabbiato. Questa rabbia nasce dalla consapevolezza che la famiglia è il fondamento della società e che solo attraverso una comunicazione autentica e empatica possiamo sperare di superare le sfide attuali e costruire un futuro migliore per le generazioni a venire.
In conclusione, la comunicazione familiare è un pilastro fondamentale per la stabilità e il benessere di ogni individuo e della società nel suo complesso. Attraverso un dialogo aperto, sincero e costante, possiamo rafforzare i legami familiari, prevenire tragedie come quella di Paderno Dugnano e promuovere uno sviluppo sano e armonioso delle future generazioni.