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Recentemente, c’è stata molta enfasi sui “programmi”, “agende”, “contratti” e altri concetti simili, come se gli elettori dovessero votare per questi anziché per le persone. In particolare, Schlein continua a ribadire che gli accordi si basano sui “temi” e non sui “nomi”. Tuttavia, questa affermazione potrebbe essere considerata una mistificazione.

In realtà, in Parlamento (e altrove), non si eleggono “temi”, ma persone. È evidente che politici come Berlusconi e Letta hanno dato importanza ai loro nomi, inserendoli nei loghi dei rispettivi partiti anziché focalizzarsi su concetti astratti come “Contratto con gli Italiani” o “Agenda Draghi”. I documenti redatti durante le elezioni, comunemente chiamati “programmi”, sono essenzialmente promesse elettorali che delineano le intenzioni di un candidato, ma non garantiscono necessariamente la loro attuazione.

I veri elementi cruciali sono le persone stesse, con le loro caratteristiche, competenze, etica e ambizioni. Sono loro che dovranno prendere decisioni importanti e confrontarsi con questioni reali, non i documenti programmatici. Come affermava Von Moltke, “nessun piano di battaglia sopravvive al contatto con il nemico”.

È impossibile prevedere eventi imprevisti come il Covid-19, la guerra in Ucraina o le inondazioni in diverse regioni italiane tramite un programma politico. Le soluzioni proposte da diversi politici di fronte a una stessa sfida possono variare considerevolmente, evidenziando l’importanza delle persone al di sopra dei programmi.

La selezione accurata dei collaboratori chiave evidenzia ulteriormente l’importanza delle persone nella politica. L’attribuzione di incarichi strategici non riguarda solo la distribuzione delle “poltrone”, ma anche la scelta di individui che possano favorire gli obiettivi del leader. Ad esempio, piazzare una figura politica influente come Calderoli come “ministro per gli Affari regionali e le autonomie” va oltre la mera titolarità della carica.

Il problema principale risiede nella Legge Elettorale attuale, che limita la possibilità degli elettori di selezionare direttamente le persone in base alle loro qualità e competenze. Questo compromette la capacità di adattarsi a situazioni impreviste e rende i programmi politici meno rilevanti.

È importante che i cittadini e gli elettori comprendano l’importanza delle persone nella politica e si impegnino attivamente nel processo decisionale. Sostenere i candidati che si distinguono per le loro capacità e integrità può contribuire a migliorare il sistema politico nel suo complesso.

In conclusione, la verità dietro gli accordi politici risiede non solo nei programmi e nelle promesse elettorali, ma soprattutto nelle persone che sono chiamate a prendere decisioni cruciali per il bene della società. È essenziale che gli elettori valutino attentamente le qualità e le competenze dei candidati, guardando oltre i semplici documenti programmatici.