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Gli investigatori della Finanza hanno fatto una scoperta sorprendente riguardo all’eredità dei fratelli Elkann, legata alla famiglia Agnelli. Dopo aver analizzato il materiale sequestrato ai fratelli Elkann, al commercialista di fiducia e al notaio che ha redatto il testamento della nonna, è emerso che c’è un tesoro nascosto oltreoceano. Questo tesoro si trova in un paradiso fiscale alle Bahamas, al centro delle isole caraibiche. Si tratta di un trust che ha fruttato redditi di capitale per un valore di 116,7 milioni di euro nel periodo contestato dalla Procura di Torino, comprendente gli anni dal 2015 al 2019.

Ricostruendo la massa ereditaria lasciata da Marella Caracciolo ai suoi tre nipoti prediletti, John, Lapo e Ginevra Elkann, è emerso che il patrimonio ammonta a circa 800 milioni di euro, superando di gran lunga i 734 milioni inizialmente censiti dagli inquirenti. Oltre alle disponibilità indicate nell’inventario dell’eredità redatto dall’esecutore testamentario svizzero, sono emerse quote di un fondo di investimento lussemburghese e spartizioni post mortem tra i tre fratelli. Queste includono opere d’arte, gioielli di ingente valore ed elementi patrimoniali di una società immobiliare lussemburghese.

Il Trust Tremaco e le Società Anonime

Durante una verifica condotta dai finanzieri guidati dal colonnello Alessandro Langella, è emerso il coinvolgimento del trust Tremaco, il “family-office” della famiglia Agnelli-Elkann con sede a Eschen, nel Liechtenstein. Presso questo trust sono state individuate due società anonime collegate a John Philip Elkann: Blue Dragons Ag, costituita nel 2017, e Dancing Tree Ag, costituita nel 2020. John Elkann, presidente di Stellantis, ha presentato dichiarazioni integrative sui redditi relativi agli anni 2019-2020-2021 durante un’ispezione della Fiamme Gialle. Queste dichiarazioni hanno evidenziato la presenza di beni collocati all’estero derivanti dall’eredità di Marella Caracciolo, insieme a redditi provenienti dalle società Blue Dragons e Dancing Tree, precedentemente sconosciuti al Fisco italiano.

L’indirizzo delle due società anonime a Eschen corrisponde al domicilio di Bundeena Consulting Inc, un’offshore costituita nel 2004 a Tortola, nelle Isole Vergini Britanniche, di cui Marella Caracciolo è risultata essere stata titolare effettiva. Gli inquirenti ritengono che in questa offshore siano detenuti ulteriori beni produttivi di reddito derivanti dall’eredità del senatore Gianni Agnelli.

Indagini su Altre Offshore

Tra i documenti trovati nel caveau di John Elkann e sequestrati dalla Finanza c’è una mail del 2008 firmata dall’avvocato Rocco Rondi, contenente 47 documenti e riferimenti a ulteriori società offshore presumibilmente appartenute all’avvocato Gianni Agnelli. Gli inquirenti stanno verificando il passaggio di queste società a Marella Caracciolo e, successivamente, ai fratelli Elkann. Sospettano che l’eredità di uno degli imprenditori più importanti d’Italia sia stata trasferita all’estero.

Tra i documenti allegati alla mail ci sono riferimenti alla Fondazione Alkione con sede a Vaduz, in Liechtenstein, costituita nel 2001 da Agnelli. I gestori fiduciari di questa fondazione erano i suoi tre consulenti personali: il defunto Gianluigi Gabetti, lo svizzero Siegfried Maron e l’avvocato Franzo Grande Stevens. Margherita, figlia di Agnelli, aveva intentato un’azione legale contro Gabetti, Maron e Grande Stevens per conoscere la reale consistenza del patrimonio del padre, sospettando che le avessero tenuto nascosta una parte significativa dell’eredità.

In conclusione, le indagini sulla gestione dell’eredità Agnelli hanno portato alla luce un intricato sistema di trust, società anonime e offshore che hanno contribuito a nascondere parte del patrimonio della famiglia. L’indagine continua per scoprire la verità dietro questi movimenti finanziari e per garantire la trasparenza e la legalità nella gestione del patrimonio ereditato da Gianni Agnelli.