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Narges Mohammadi, attivista iraniana e vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2023, è stata colpita da un infarto in carcere, suscitando preoccupazione per la sua salute. Amnesty Italia ha denunciato l’assenza di informazioni sulle sue condizioni dopo il ricovero in ospedale. Mohammadi è una prigioniera di coscienza iraniana che ha iniziato uno sciopero della fame mesi fa ed è stata arrestata 13 volte, ricevendo una condanna complessiva di 31 anni di carcere.

La sua vita è stata caratterizzata dalla lotta per i diritti delle donne in Iran, sin dai tempi in cui era studentessa di Fisica e fondava gruppi attivisti. Ha sempre combattuto contro l’hijab obbligatorio per le donne, un tema fondamentale nella Repubblica islamica, esponendosi alla repressione del regime. Nonostante i rischi, Mohammadi ha scelto di rimanere in Iran anziché optare per l’esilio come altri attivisti.

Attualmente è vice-presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani, un’organizzazione guidata da Shirin Ebadi, vincitrice del premio Nobel per la pace nel 2003. Ebadi, avvocatessa e pacifista iraniana, vive in esilio a Londra dal 2009 ed è considerata un punto di riferimento per Mohammadi.

La notizia dell’infarto di Narges Mohammadi ha sollevato una serie di interrogativi sulla sua condizione e sulle misure adottate dalle autorità iraniane. La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la sua salute e ha chiesto maggiori informazioni sul suo stato attuale. Speriamo che Mohammadi possa ricevere le cure necessarie e che la sua situazione venga risolta in modo positivo.