Mosca ha annunciato l’evacuazione dei residenti da un distretto della regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, mentre le forze di Kiev continuano a compiere incursioni nella vicina regione di Kursk. Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha dichiarato in un video pubblicato su Telegram che ci sono attività nemiche al confine del distretto di Krasnoyaruzhsky e che per garantire la sicurezza della popolazione stanno iniziando le evacuazioni.
Durante la notte, le forze di difesa aerea hanno abbattuto 18 droni ucraini sulle regioni russe di Kursk, Belgorod e Voronezh, secondo quanto riportato dal ministero della Difesa russo. Alcuni droni sarebbero stati colpiti anche vicino all’aeroporto militare di Chkalovsky, a pochi chilometri da Mosca, secondo quanto riferito da residenti locali al canale Telegram russo Astra. Si sono uditi spari nella cittadina di Shchelkovo e allarmi aerei, ma non ci sono conferme ufficiali sull’attacco all’aeroporto militare.
Nel frattempo, l’incendio che si è sviluppato nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stato completamente spento, hanno confermato le autorità locali nella regione. In precedenza, l’azienda per l’energia nucleare russa Rosatom aveva segnalato gravi danni a una torre di raffreddamento dell’impianto a causa di due attacchi da parte di droni militari ucraini.
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha assicurato che non vi è alcun impatto sulla sicurezza nucleare e che non ci sono pericoli di crolli. Tuttavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l’incendio sarebbe stato causato dagli occupanti russi, definendolo un atto deliberato. Secondo l’agenzia ucraina per l’energia atomica Energoatom, le probabili cause dell’incendio sono da attribuire alla negligenza degli occupanti russi o a un atto deliberato.
La situazione in queste regioni di confine rimane tesa e in continua evoluzione, con entrambe le parti che cercano di proteggere la propria popolazione e le risorse critiche come le centrali nucleari. La comunità internazionale rimane in allerta, monitorando da vicino gli sviluppi e cercando di favorire una soluzione diplomatica a questo conflitto che minaccia la pace e la sicurezza nella regione.