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I ribelli siriani di Hayat Tahrir al Sham (HTS) hanno dichiarato di essere riusciti a penetrare nel cuore di Aleppo, la seconda città più grande della Siria, controllata dalle forze del presidente Assad dal 2016. Secondo il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahmane, i ribelli hanno preso il controllo di cinque quartieri della città senza incontrare grande resistenza da parte delle forze del regime. Questo evento rappresenta un riaccendersi del conflitto nel Medio Oriente, con l’offensiva militare in corso dell’Idf a Gaza e la tregua tra Libano e Israele.

I ribelli armati siriani hanno affermato di aver preso il controllo del Centro di ricerca scientifica militare del governo siriano alla periferia di Aleppo dopo scontri intensi con le forze del regime e le milizie iraniane. Questo è il primo ingresso dei ribelli nella città di Aleppo dal 2016, quando le forze governative l’avevano riconquistata. Altri fronti si sono aperti in Medio Oriente, con Hezbollah che annuncia un discorso del leader Naim Qassem dopo l’inizio della tregua con Israele e l’intensificarsi degli attacchi aerei russi e siriani su Idlib, l’ultima roccaforte jihadista e ribelle nel nord-ovest della Siria.

Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un telegramma al presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ribadendo il sostegno alla creazione di uno Stato palestinese sovrano entro i confini del 1967 con capitale a Gerusalemme Est. Nel frattempo, il presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato che le forze governative stanno respingendo l’offensiva dei gruppi terroristici armati su Aleppo, riottenendo il controllo di alcune posizioni. L’aeronautica militare russa è attesa ad Aleppo per cambiare l’andamento degli scontri.

L’esercito israeliano ha annunciato ai sindaci delle comunità sfollate del nord di poter iniziare la ricostruzione delle città danneggiate dagli attacchi di Hezbollah negli ultimi 14 mesi. Nel frattempo, gli attacchi israeliani a Gaza durante la notte hanno causato la morte di almeno 30 palestinesi, mentre Hamas ha rivendicato un attacco contro un autobus israeliano nella Cisgiordania. Il ministro degli Esteri iraniano ha denunciato un presunto piano di Usa e Israele per destabilizzare la Siria con l’offensiva dei ribelli verso Aleppo, che ha portato alla morte di un alto comandante dei Pasdaran iraniani.

La situazione si fa sempre più tesa in Medio Oriente, con la Turchia che intensifica gli sforzi diplomatici per ottenere un cessate il fuoco a Gaza e la creazione di uno Stato palestinese. Erdogan ribadisce che la battaglia per la pace in Palestina continuerà finché non sarà raggiunto un accordo. Due cittadini libanesi sono stati presi in ostaggio dall’esercito israeliano nel sud del Libano, mentre l’aviazione russa ha bombardato forze filo-turche a ovest di Aleppo. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria riporta che quasi 240 persone sono state uccise nelle prime 48 ore dell’offensiva filo-turca contro Aleppo.