Le recenti incursioni aeree delle Idf in Libano hanno inflitto un duro colpo alla Forza Radwan di Hezbollah, che era già stata duramente colpita in passato. L’organizzazione ora si trova in una situazione vulnerabile su più fronti, con la recente serie di attacchi che hanno colpito obiettivi vicino al fiume Litani, nelle vicinanze di Khardali. Le Idf hanno annunciato di aver colpito oltre 100 obiettivi nemici, suscitando una rapida risposta da parte del Libano con un lancio di razzi verso caserme israeliane. Nonostante le esplosioni e gli incendi provocati dagli attacchi, al momento non ci sono notizie di persone ferite.
Raid su Beirut e bilancio delle vittime
Dopo il raid israeliano su Beirut che ha causato la morte del comandante Ibrahim Aqil della Forza Radwan di Hezbollah, è stato identificato un secondo comandante ucciso insieme ad altri 15 membri del gruppo. Ahmed Wahabi, 60 anni, è stato indicato come uno dei comandanti deceduti, mentre il bilancio complessivo delle vittime dei raid israeliani di ieri è salito a 31 morti, tra cui tre bambini, sette donne e tre siriani. Hezbollah ha nominato Ali Karaki e Talal Hamia come nuovi leader del Consiglio della Jihad in sostituzione di Aqil e Fuad Shukr. Il media saudita Al-Hadath ha riferito che i due nuovi leader erano già membri del Consiglio, composto da 7 membri, con Karaki responsabile del comando sud di Hezbollah e Hamia a capo dell’Unità 910 per le operazioni all’estero.
Condanne internazionali e reazioni dei leader
Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni e ha chiesto massima moderazione a tutte le parti coinvolte. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha dichiarato che Israele non mirava a un’escalation più ampia nella regione, ma Hamas ha definito l’attacco aereo israeliano come una “aggressione brutale e terroristica”. Il leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, ha esortato i Paesi musulmani a interrompere i legami economici e politici con Israele in risposta agli attacchi israeliani in Libano. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato gli attacchi israeliani, definendoli come un tentativo di estendere la guerra nella regione.
Nuove minacce e tensioni in Medio Oriente
Le recenti incursioni delle Idf in Libano hanno portato a nuove minacce e tensioni in Medio Oriente, con Hezbollah e Hamas che promettono vendetta per i loro membri uccisi negli attacchi. Le dichiarazioni dei leader iraniani e turchi hanno evidenziato la preoccupazione per l’escalation delle tensioni e la necessità di fermare la violenza nella regione. Con l’uccisione dei comandanti di Hezbollah e la risposta delle milizie sciite, il conflitto in Medio Oriente sembra destinato a intensificarsi ulteriormente, mettendo a rischio la stabilità della regione.
In questo contesto di crescente tensione e violenza, è fondamentale che le parti coinvolte mostrino massima moderazione e cercano soluzioni diplomatiche per evitare un ulteriore deterioramento della situazione. La comunità internazionale deve intervenire per promuovere il dialogo e la pace nella regione, evitando nuovi atti di violenza e rappresaglie che potrebbero portare a una spirale incontrollabile di conflitti e tragedie umanitarie.