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Il voto su Kiev divide il Partito Democratico alla plenaria di Strasburgo

Nella giornata del voto al Parlamento europeo sulla risoluzione per l’uso delle armi europee in territorio russo fornite all’Ucraina, a Strasburgo si è verificata una spaccatura all’interno del Partito Democratico della Schlein. Le divergenze hanno portato a un voto in ordine sparso, con alcuni membri del partito che si sono discostati dalla posizione del gruppo Socialista. Questo ha generato un’asse rosso-bruno, con la destra europea che ha votato all’unisono con la maggioranza del Pd, sebbene i socialisti facciano parte della maggioranza europea.

Il voto ha visto un parere positivo da parte di Elisabetta Gualmini e Pina Picierno, mentre due eurodeputati indipendenti eletti nelle liste del Pd, Cecilia Strada e Marco Tarquinio, hanno scelto di astenersi. Il resto della delegazione ha votato contro la risoluzione, portando a una divisione all’interno del partito. La Picierno ha spiegato il suo voto favorevole all’articolo 8, che invita gli Stati membri a revocare le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi in territorio russo. Ha sottolineato di essere in linea con il gruppo dei Socialisti e Democratici. Dall’altra parte, la Gualmini ha espresso il suo sostegno alla democrazia e alla difesa della libertà, criticando coloro che si oppongono alla risoluzione.

La spaccatura all’interno del Partito Democratico non sorprende, evidenziando la mancanza di una linea politica chiara in materia di politica estera da parte della segreteria Schlein. Nonostante i tentativi del gruppo S&D di minimizzare la divisione, è chiaro che esista imbarazzo e la necessità di trovare giustificazioni.

Anche all’interno di Forza Italia emergono diverse posizioni, con alcuni membri che hanno votato a favore della risoluzione e altri che si sono espressi contro. La delegazione di Fratelli d’Italia si è compattata contro la risoluzione, insieme alla Lega, al M5S e a Avs.

Nonostante il parere contrario della maggioranza degli europarlamentari italiani, il Parlamento europeo ha approvato il paragrafo 8 della risoluzione con una maggioranza di voti favorevoli. Questo invita gli Stati membri a revocare le restrizioni sull’uso delle armi occidentali consegnate all’Ucraina contro obiettivi militari legittimi in territorio russo.

La confusione della sinistra italiana in politica estera non si è limitata all’Ucraina, ma si è estesa fino al Sud America con voti discordanti sul Venezuela da parte di Pd, M5S e Avs. Questa divisione ha portato a scelte controverse che hanno suscitato critiche da parte di altri partiti politici.

In conclusione, il Parlamento europeo ha preso posizione su questioni cruciali in ambito internazionale, generando divisioni all’interno dei partiti politici italiani. La politica estera continua a essere un tema delicato che richiede coerenza e unità di intenti per garantire una voce comune nel panorama europeo e globale.