Le acque che bagnano le coste dell’Emilia Romagna sono in salute, così come le foci dei fiumi. Questa mattina, a bordo della Goletta Verde di Legambiente ormeggiata alla darsena di Rimini, è stato presentato il monitoraggio annuale del mare Adriatico lungo le coste della regione. Su 11 punti campionati, soltanto due sono risultati essere oltre i limiti consentiti dalla legge, si tratta della foce del fiume Uniti a Ravenna e quella del Rubicone a Gatteo Mare. Dati che risultano essere in linea con quelli degli anni scorsi. A bordo dell’imbarcazione sono stati presentati nello specifico i dati regionali. Degli 11 campioni esaminati, sei sono stati prelevati dalla foce dei fiumi e cinque direttamente dal mare.
“Gli esiti del monitoraggio delle acque sono in linea con quelli degli ultimi due anni – dichiara Francesco Occhipinti, direttore di Legambiente Emilia Romagna –. Anche il nostro osservato speciale, il torrente Marano, è rientrato nei parametri ed è risultato a norma. In Emilia Romagna abbiamo una doppia responsabilità, perché tutelare il mare vuol dire non solo salvaguardare l’ambiente anche l’asset economico più importante della regione”. I luoghi presi in esame da Legambiente sono stati quattro in provincia di Rimini (Cattolica, Riccione, Rimini e Bellaria), uno a Forlì Cesena (Gatteo Mare), cinque a Ravenna (Lido di Savio, Lido Adriano, Punta Marina, Marina Romea e Casal Borsetti) e uno a Ferrara (Porto Garibaldi).
Non solo inquinamento, in questo periodo l’Emilia Romagna, come del resto tutto il mare Adriatico, sta lottando contro il fenomeno delle mucillagini. “Ogni estate è diversa dalle precedenti, rispetto a come si era prospettata la stagione c’è una soddisfazione diffusa – spiega la dottoressa Cristina Mazzotti di Arpae –. Dobbiamo fare i conti però con il fenomeno mucillagini, del tutto naturale che coinvolge un po’ tutto l’Adriatico. Sono le alghe a produrle, a volte in misura maggiore rispetto ad altri giorni e sono tante le motivazioni che coesistono. Una di queste è il rapporto con le sostanze nutrienti e la temperatura delle acque, tutto ciò ha creato un ambiente ideale per il loro proliferarsi”.
Capita sempre più spesso che dopo una passeggiata mattutina sulla battigia non si scorga neanche una traccia della ormai consueta striscia giallo e verde che sta invadendo i nostri mari, ma poi il pomeriggio ecco che riappare. “Anche questo è normale. Alle prime ore di luce capita che le mucillagini rimangano sul fondale, poi con il passare del tempo emergono sempre di più, arrivando a pitturare il mare. In partenza il loro colore è bianco, assumono i classici toni marroncini quando cominciano ed essere esposte alla luce e al calore per un tempo prolungato. Ma stiamo comunque andando verso la fine di questo fenomeno”.
La salute dei mari passa anche dalle fonti rinnovabili e dall’eolico off-shore nell’Adriatico. Nelle ultime settimane è arrivato il via libera del Ministero dell’Ambiente alla valutazione di impianto ambientale dei due progetti eolici che potrebbero essere realizzati al largo di Rimini e Ravenna. “Un esempio concreto di transizione ecologica – spiega Michele de Pascale, candidato di centro sinistra per la presidenza della regione –. I cambiamenti si fanno partendo dalle piccole cose, fino ad arrivare ai grandi progetti come questo. Uno dei due impianti poi coinvolgerà il mare di Ravenna, una regione che conosco molto bene e questo mi fa essere ancora più felice. Quella 2024 è una grandissima estate per l’Emilia Romagna e la qualità delle acque lo testimoniano senza ombra di dubbio”. Riferendosi proprio alla pulizia dei mari de Pascale riprende: “I controlli sono fatti in sinergia tra enti pubblici come Arpa e privati come Legambiente e questo rappresenta una grande garanzia per un tema di estrema importanza per la nostra regione che ha una conformazione dei fondali così particolare”.