Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha dichiarato che l’Iran è “obbligato a rispondere” dopo l’assassinio di Ismail Haniyeh a Teheran e che la risposta arriverà da sola o come parte di una risposta collettiva. Nasrallah ha anche affermato che l’attesa di Israele è già una punizione in sé, parte della risposta e della battaglia che è anche psicologica.
Inoltre, Nasrallah ha dichiarato che Israele ha ragione di temere un attacco da parte dell’Iran e dell'”asse della resistenza”, poiché non è più la potenza invincibile di un tempo e deve fare affidamento sul sostegno di vari paesi per difendersi.
Nel frattempo, almeno 11 palestinesi sono stati uccisi durante operazioni militari israeliane in Cisgiordania, con sette persone rimaste ferite. L’Idf ha affermato che a seguito di un attacco di droni lanciati dal Libano verso il nord di Israele, un razzo intercettore israeliano ha causato diversi feriti a Nahariya.
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto all’Iran di evitare di attaccare i civili israeliani in risposta all’uccisione di Ismail Haniyeh, mentre il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha assicurato che l’Iran risponderà ai “crimini” di Israele ma non vuole un’escalation del conflitto in Medio Oriente.
Inoltre, gli Stati Uniti si aspettano due ondate di attacchi contro Israele, una da Hezbollah e l’altra dall’Iran e dalle milizie alleate. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha esortato i Paesi del Medio Oriente a accettare un cessate il fuoco a Gaza per rompere il ciclo di violenza.
La situazione rimane tesa, con l’Iran che si prepara a un potenziale attacco contro Israele e con la comunità internazionale che cerca di evitare un’escalation del conflitto. Abu Mazen è inoltre previsto a Mosca a metà agosto per discutere del processo di pace.