L’esercito israeliano utilizza civili palestinesi per ispezionare tunnel potenzialmente pieni di trappole esplosive a Gaza. La denuncia arriva da un’inchiesta di Haaretz. Teheran respinge l’appello dell’Occidente alla moderazione. Tiene banco l’ultima provocazione del ministro Ben Gvir che ha visitato la Spianata delle Moschee in occasione del digiuno di Tisha B’Av, violando le istruzioni della polizia e lo status quo del sito.
Un alto funzionario della sicurezza israeliana ha affermato che una risposta sproporzionata da parte di Hezbollah potrebbe “portare a un attacco israeliano che porterà a una nuova realtà sul confine settentrionale”. Lo scrive il Wall Street Journal. La fonte ha aggiunto che la leadership del comando settentrionale di Israele sta spingendo per un approccio più aggressivo contro Hezbollah rispetto a quello adottato finora, da dopo il 7 ottobre e i continui lanci di razzi dal Libano.
La Missione permanente dell’Iran presso le Nazioni Unite ha dichiarato che l’Iran non intende inviare rappresentanti ai colloqui per il cessate il fuoco. Lo riporta Haaretz. L’Iran ha respinto l’invito di Gran Bretagna, Francia e Germania ad astenersi da qualsiasi attacco di rappresaglia contro Israele, che avrebbe ulteriormente inasprito le tensioni regionali. L’Iran la definisce una “richiesta eccessiva”.
“Diversi Paesi arabi” avrebbero informato Israele di non essere pronti a ruoli di peacekeeping nel dopoguerra a Gaza. E’ quanto si legge sul ‘Times of Israel’ che rilancia notizie della Radio militare sulla base di notizie ottenute da non meglio precisate fonti informate sul dossier. Stando a quanto riportato, gli Emirati Arabi Uniti hanno comunicato a Israele di essere pronti a inviare forze militari per assistere in quelli che potrebbero essere compiti di peacekeeping nella Striscia di Gaza, ma solo se l’Autorità palestinese sarà nuovamente a capo dell’enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas.
L’esercito israeliano supportato dalle forze aeree ha colpito nelle ultime 24 ore 40 siti di infrastrutture militari al sud e nel centro della Striscia di Gaza, uccidendo numerosi combattenti. Come informano le stesse Idf sul loro profilo Telegram, tra i siti presi di mira ci sono postazioni di cecchini e siti di lancio di missili. Gli attacchi israeliani a Gaza nelle ultime 24 ore – informa la stampa araba – hanno ucciso anche numerosi civili, tra cui diversi bambini in un appartamento a Deir el-Balah.
Il governo italiano presenterà all’Onu, come presidente di turno del G7, “un progetto per la ricostruzione non solo umanitaria ma politica ed economica di Gaza”. Come ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista alla Stampa, “L’Italia è pronta a inviare un contingente per lavorare – nella transizione che dovrà essere gestita dall’Onu e guidata dai Paesi arabi – alla nascita di uno Stato palestinese, unificando la Striscia e la Cisgiordania. Ma il nostro interlocutore può essere solo l’Anp, non Hamas”. La proposta sarà presentata a New York “a settembre, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite”, ha precisato Tajani.
Le forze israeliane di difesa (Idf) hanno annunciato di aver avviato, questa mattina, una vasta operazione antiterrorismo nelle città di Tubas e Tamun, in Cisgiordania. Lo riporta The Times of Israel. Il bilancio, al momento, è di un morto (un palestinese armato secondo l’Idf) e diversi feriti. Sono stati anche arrestati diversi palestinesi ricercati e sono state sequestrate armi. Un fonte militare riferisce, inoltre, che a Tamun è stato effettuato un raid con un drone che ha preso di mira un gruppo di uomini armati.
Secondo i media locali, sono stati segnalati pesanti spari e forti esplosioni nella città di Tubas, nella Cisgiordania occupata, dove i combattenti della resistenza palestinese locale hanno affrontato un’incursione militare israeliana. Lo riporta Al Jazeera. I combattenti palestinesi segnalano di aver fatto esplodere due ordigni durante gli scontri prima dell’alba, quando le truppe israeliane si sono riversate nella città e hanno circondato una casa in un raid. Immagini e videoclip condivisi sui social media mostrano nuvole di fumo in seguito alle esplosioni e il suono di un fuoco continuo e pesante di fucile automatico.
L’Iran potrebbe colpire il quartier generale del servizio di intelligence israeliano Mossad a Tel Aviv come rappresaglia per l’assassinio di alti funzionari di Hamas e Hezbollah secondo l’emittente iraniana Press Tv. L’attacco per vendicare la morte di Ismail Haniyeh a Teheran e di Fuad Shukr a Beirut potrebbe essere quindi diretto contro l’area di Kirya, il complesso governativo nel centro di Tel Aviv. Tra gli altri potenziali obiettivi citati da Press Tv figurano il kibbutz di Palmachim, le basi aeree e missilistiche di Tel Nof e Sdot Micha, nonché il quartier generale operativo dell’unità di intelligence militare 8200.
“È ciò che mi aspetto”. Ha risposto così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ai giornalisti che gli domandavano se si aspetti che l’Iran rinunci a lanciare un attacco di rappresaglia contro Israele se verrà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. L’Iran ha promesso di vendicarsi per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, a Teheran, ma non lo ha ancora fatto, lasciando Israele con il fiato sospeso per due settimane. Gli Stati Uniti, l’Egitto e il Qatar stanno convocando un summit per finalizzare un accordo sugli ostaggi giovedì e sul cessate il fuoco. Hamas ha finora dichiarato che non parteciperà.
Sono stati circa 25 i missili lanciati dal Libano verso la regione dell’Alta Galilea, nel nord di Israele, secondo quanto riporta Times of Israel, riportando il resoconto dell’esercito israeliano. Le sirene avevano suonato nella zona del Monte Meron, comprese le città di Hurfeish, Elkosh, Fassuta e Beit Jann. L’Idf afferma che i razzi hanno colpito aree aperte e non sono stati segnalati feriti.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver chiuso temporaneamente una strada a Rafah utilizzata per fornire aiuti umanitari ai palestinesi della città del sud della Striscia di Gaza. Il provvedimento è stato motivato affermando che miliziani di Hamas hanno aperto il fuoco nell’area, che è così “diventata una zona di combattimento attivo”. In un comunicato citato dai media locali, le forze armate israeliane sottolineano che “l’attività terroristica nelle aree umanitarie e in cui è concentrata la popolazione danneggia il coordinamento umanitario e la distribuzione degli aiuti”.
Il canale televisivo libanese filoiraniano Al Mayadeen ha parlato di jet statunitensi in volo sulla zona dopo l’attacco contro la base aerea statunitense situata nel giacimento di gas Conoco, nel distretto siriano orientale di Deir el-Zor. Alcuni missili sono stati lanciati in direzione della base senza però riuscire a raggiungerla. In un briefing con la stampa, il Pentagono ha detto che otto militari americani sono rimasti lievemente feriti in un attacco di droni contro una base in Siria la scorsa settimana.