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Gli Stati Uniti mettono in guardia l’Iran: “pronti a ogni eventualità nel caso di un attacco iraniano a Israele”. Questo è il messaggio diretto inviato da Washington a Teheran, sottolineando la gravità delle conseguenze che potrebbero verificarsi in caso di un attacco contro Israele. Un alto funzionario dell’amministrazione Biden ha dichiarato che gli Stati Uniti sono preparati al peggio degli scenari, ma fortunatamente al momento l’attacco iraniano tarda ad arrivare.

Conseguenze Catastrofiche in Caso di Attacco

Secondo quanto riportato da un alto funzionario americano che ha preferito mantenere l’anonimato, l’Iran subirebbe conseguenze “catastrofiche” se dovesse attaccare Israele. Questo avvertimento è stato emesso con l’intento di dissuadere l’Iran dall’intraprendere azioni che potrebbero compromettere le delicate discussioni in corso per una tregua nella striscia di Gaza. In particolare, l’alto funzionario ha sottolineato che un attacco iraniano potrebbe “far deragliare” i progressi verso un accordo sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, compresi otto cittadini americani detenuti da Hamas a Gaza.

Il Presidente Joe Biden ha assicurato che le parti coinvolte nel conflitto a Gaza sono vicine a un accordo su un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi dopo due giorni di discussioni in Qatar. Tuttavia, il Presidente ha anche evidenziato che Hamas, un gruppo legato all’Iran, ha iniziato il conflitto, sottolineando l’ironia se l’Iran dovesse intraprendere azioni che minaccino gli sforzi di pace in corso.

Preparativi degli Stati Uniti e Israele

Il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, ha dichiarato di aspettarsi il supporto dei suoi alleati nel caso in cui l’Iran attacchi Tel Aviv, sottolineando la determinazione di Israele nel difendersi da qualsiasi minaccia. Gli Stati Uniti, a loro volta, hanno confermato di essere pronti a sostenere Israele in caso di attacco iraniano. Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha discusso con il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, dell’instabilità regionale e del rischio di escalation da parte dell’Iran e dei gruppi terroristici sostenuti dall’Iran nel Medio Oriente.

Il Pentagono ha informato che gli Stati Uniti continuano a monitorare da vicino i piani di attacco dell’Iran e dei suoi proxy, assicurando di essere ben posizionati nella regione per difendere Israele e proteggere il personale e le strutture statunitensi. Inoltre, è stato discusso il progresso verso un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, compresi gli otto cittadini americani detenuti da Hamas a Gaza.

Progressi nei Colloqui di Doha

Le ultime 48 ore a Doha sembrano essere state le più costruttive da diversi mesi, secondo fonti ufficiali di Washington. Si è parlato di “battute finali” nei colloqui tra Hamas e Israele, con la prospettiva di un accordo imminente sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Il funzionario americano ha sottolineato che le parti si riuniranno nuovamente al Cairo prima della fine della prossima settimana per continuare i negoziati.

Questi sviluppi positivi rappresentano un passo importante verso la pace e la stabilità nella regione, soprattutto considerando il rischio di un attacco letale da parte dell’Iran. Il viaggio del segretario di Stato Antony Blinken in Israele, previsto per questo sabato, conferma l’impegno degli Stati Uniti nel sostenere gli sforzi di pace e stabilizzazione.

Chiamata al Dialogo e alla De-escalation

Anche la Repubblica islamica mantiene una finestra aperta su Doha, con il premier del Qatar che ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri dell’Iran per discutere dei colloqui in corso per un accordo su Gaza. Il premier del Qatar ha esortato l’Iran alla de-escalation e ha sottolineato l’importanza di mantenere la calma nella regione, mettendo in guardia sulla gravità delle conseguenze di un eventuale attacco.

In un momento di altissima tensione, sia Israele che l’Iran sono chiamati al dialogo e alla ricerca di soluzioni pacifiche per evitare una nuova escalation del conflitto. I progressi nei colloqui di Doha indicano una possibile svolta verso la pace e la stabilità, ma è fondamentale che tutte le parti coinvolte mantengano un impegno costante per evitare ulteriori conflitti e tragedie nella regione.