Pompei: Il Risveglio di una Città Antica
Pompei, la città morta più famosa del mondo, sta morendo di nuovo, non a causa della lava, ma per colpa dell’incuria. Con oltre due milioni di visitatori previsti nel 1995, Pompei è confermata come il monumento più visitato d’Italia e uno dei siti più frequentati al mondo. Questa città della memoria rappresenta una risorsa economica, scientifica e di immagine, tanto che tutti gli invidiano la sua ricchezza. Tuttavia, le erbacce crescono tra le rovine famose e i muri cedono non solo per l’usura del tempo, ma anche per una gestione scadente che ha portato a un accumulo di problemi sotto le direzioni di Sisinni al Ministero e di Conticello alla locale soprintendenza, che include anche Ercolano, Stabia e Oplonti.
Un Nuovo Inizio con Pietro Giovanni Guzzo
Da gennaio, Pompei ha un nuovo soprintendente, Pietro Giovanni Guzzo, che si è dedicato a analizzare la situazione attuale e ha presentato un piano di rilancio per la città. Con una soprintendenza che conta settecentocinquanta dipendenti tra tecnici, impiegati e custodi, Pompei è gestita come un’azienda di media grandezza con un fatturato significativo derivante dai biglietti di ingresso. Tuttavia, nonostante le dimensioni, l’efficienza e l’agilità dell’organizzazione lasciano a desiderare.
“Quando sono arrivato qui, ho trovato una situazione di diffusa ingovernabilità, favorita dalla mancanza di regole”, afferma Guzzo nella sede degli uffici vicino all’accesso tumultuoso all’area archeologica. Uno dei principali problemi di Pompei è l’accesso agli scavi, che andrebbe completamente ripensato per offrire una migliore esperienza ai visitatori. Guzzo propone di seguire il progetto di Renzo Piano, che prevede spazi appositi per l’accoglienza dei visitatori, parcheggi organizzati e aree di ristoro, eliminando il parcheggio selvaggio e le bancarelle attuali. Il vero nemico di Pompei non è fuori dalle porte, ma all’interno del recinto, rappresentato da leggi arcaiche, favoritismi e comportamenti corporativi.
Il Degrado di Pompei: Un Problema Urgente
La mancanza di manutenzione sta causando un degrado evidente nelle rovine di Pompei, con alcune aree chiuse al pubblico a causa dell’inagibilità. Tuttavia, i custodi offrono ai visitatori l’opportunità di accedere a queste aree in cambio di una mancia, sfruttando le regole a proprio vantaggio. Questi comportamenti scorretti contribuiscono al deterioramento del sito e ostacolano le attività scientifiche, impedendo la produzione di nuova cultura. Guzzo sottolinea che Pompei vive di rendita, mostrando vecchie scoperte anziché promuovere nuove ricerche.
A Ercolano, un’altra città sepolta vicina a Pompei, Guzzo mostra i resti umani trovati sotto le terme, testimonianza drammatica dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Questi scheletri sono un documento prezioso per l’antropologia, ma sono minacciati dalla percolazione dell’acqua che li sta distruggendo. Guzzo sottolinea l’importanza di conservare queste testimonianze uniche e di attrarre il pubblico con nuovi motivi di interesse. Tuttavia, le incongruenze e gli abusi presenti nei siti archeologici di Pompei e Ercolano rappresentano una sfida per il nuovo soprintendente.
Una Missione per Pietro Giovanni Guzzo
Pietro Giovanni Guzzo, un grand commis dello Stato con pochi amici a Roma, si trova di fronte a una sfida difficile a Pompei. Dopo aver cercato di arginare il saccheggio del patrimonio archeologico in Puglia, Guzzo è determinato a interrompere la spirale di illegalità legalizzata che minaccia Pompei. La sua nomina a soprintendente rappresenta un punto culminante della sua carriera, ma anche una sfida senza precedenti. Se riuscirà a portare avanti il suo piano di rilancio e a risolvere i problemi che affliggono Pompei, Guzzo potrebbe ottenere il riconoscimento che merita come difensore del patrimonio culturale italiano.