# Medio Oriente: Al Jolani annuncia lista di ufficiali autori di torture
Il leader dei ribelli Hts, Ahmed al-Sharaa, ha avviato discussioni con il governo deposto per trasferire il potere e ha promesso di perseguire i “criminali di guerra” anche se sono fuggiti dal Paese. Nel frattempo, l’Arabia Saudita ha condannato l’avanzata delle truppe israeliane nella zona cuscinetto delle alture siriane del Golan, un’operazione che starebbe “sabotando” le possibilità della Siria di riconquistare la sua “integrità territoriale”.
## Tv libanese: “I tank israeliani sono a 20 chilometri da Damasco”
In Siria i tank israeliani hanno continuato ad avanzare dalla zona cuscinetto e si sono posizionati a circa tre chilometri da Qatana, nel Rif meridionale di Damasco, che dista 20 chilometri dalla capitale siriana. Lo afferma la tv libanese al-Mayadeen, citando fonti locali secondo cui le forze israeliane avrebbero “occupato” otto località alla periferia di Damasco.
## Fonti: “In Siria l’Idf vuole conquistare la zona cuscinetto e altri punti strategici”
Un funzionario militare israeliano ha affermato che le truppe dell’Idf intendono conquistare una zona cuscinetto all’interno della Siria e “alcuni altri punti che hanno un significato strategico”. L’ufficiale ha parlato a condizione di anonimato e ha respinto le notizie di un’invasione israeliana più ampia, definendole “voci”. Dopo il rovesciamento del presidente Bashar Assad, Israele ha inviato truppe in una zona cuscinetto in Siria istituita dall’Onu dopo la guerra del 1973. Ha sottolineato che la mossa era temporanea e aveva lo scopo di prevenire gli attacchi.
## Ong: “Dalla caduta di Assad oltre 300 raid israeliani”
Da quando i ribelli hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad, Israele ha attuato oltre 300 attacchi aerei sul territorio della Siria. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). “L’Osservatorio siriano per i diritti umani è stato in grado di documentare circa 310 attacchi” effettuati da “aerei da guerra israeliani” dall’annuncio della caduta di Assad domenica mattina, ha affermato l’osservatorio. Anche questa mattina forti esplosioni sono state avvertite a Damasco, secondo fonti di stampa.
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Mentre la situazione nel Medio Oriente si infiamma con l’avanzata delle truppe israeliane in Siria e le tensioni crescono, è importante riflettere sulle implicazioni umanitarie di questi eventi. Ogni esplosione, ogni avanzata militare, porta con sé conseguenze devastanti per le persone comuni che vivono in queste zone di conflitto.
Immaginate di trovarti in una città come Damasco, svegliato di notte dal fragore delle esplosioni, con il costante timore di ciò che potrebbe accadere il giorno successivo. La paura e l’incertezza diventano compagni costanti, e la speranza per un futuro pacifico sembra sempre più lontana.
Quando leggiamo delle azioni militari, delle torture, delle violazioni dei diritti umani, dobbiamo ricordare che dietro a ogni titolo sensazionalistico ci sono vite umane, famiglie distrutte, comunità in lutto. È nostro dovere, come cittadini del mondo, cercare di comprendere appieno le implicazioni di queste situazioni e chiedere conto a coloro che commettono atrocità in nome del potere e della politica.
Possiamo fare la differenza, anche da lontano, esercitando pressione sui nostri governi, diffondendo consapevolezza e sostenendo le organizzazioni umanitarie che operano sul campo. Ognuno di noi ha il potere di contribuire a un mondo migliore, più giusto e pacifico, anche nelle situazioni più disperate. Non abbassiamo lo sguardo di fronte all’ingiustizia, ma alziamo la voce per coloro che non possono farlo da soli.