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Le prime operazioni lungo il confine Israele-Libano hanno visto un’incursione e colpi di artiglieria mirati, con gli Stati Uniti che hanno informato di una serie di operazioni, tra cui manovre di terra, secondo quanto riportato dal Dipartimento di Stato americano citato dalla Cnn. Le truppe libanesi si sono ritirate di 5 km lungo il confine meridionale, mentre Beirut è ancora nel mirino dell’Idf con nuovi bombardamenti nei quartieri meridionali.

Operazioni di Terra in Libano: Dettagli e Sviluppi

Le operazioni di terra in Libano sono iniziate, ma la situazione sul campo potrebbe essere diversa da quanto prospettato. Tel Aviv ha segnalato agli Stati Uniti “una serie di operazioni”, comprese manovre di terra, con un focus sulle infrastrutture di Hezbollah vicino al confine. Nonostante il contatto continuo con le forze israeliane, gli Stati Uniti stanno lavorando per un cessate-il-fuoco di 21 giorni tra Israele e Hezbollah.

Le truppe libanesi si sono ritirate dalle posizioni lungo il confine meridionale del Libano con Israele, spostandosi di almeno cinque chilometri a nord della frontiera. Israele ha bombardato villaggi di confine adiacenti all’area designata come confine militare “chiuso”. L’esercito libanese ha evacuato i posti di osservazione al confine meridionale e trasferito il personale nelle caserme nei villaggi di frontiera.

L’area attorno a Khiam e Wizani, di fronte al confine tra Libano e Israele, è stata soggetta a bombardamenti per almeno due ore. L’Idf ha ordinato ai residenti dei sobborghi di Beirut di evacuare prima degli attacchi, con l’avvertimento di rimanere vicino alle aree protette e ridurre i movimenti nell’area circostante.

Le Parole del Governo Italiano sulla Situazione

Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha dichiarato che l’Italia sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione, preoccupandosi in particolare dei militari italiani al confine tra territori controllati da Hezbollah e Israele. Tajani ha assicurato che Israele farà tutto il necessario per proteggere la sicurezza dei militari italiani presenti nella regione.

Il presidente del Consiglio ha ribadito l’importanza di una de-escalation regionale, con l’Italia che continuerà a lavorare con i suoi alleati per stabilizzare il confine tra Israele e Libano e favorire il ritorno degli sfollati alle proprie case. Il personale militare italiano in Libano si è precauzionalmente rifugiato in posizioni protette, al sicuro dai recenti attacchi.

Segnali di un’Operazione Imminente contro Hezbollah

Alcuni segnali indicano un’operazione imminente contro Hezbollah, con movimenti sospetti dell’esercito israeliano nella zona di confine, inclusi carri armati e veicoli militari. Gli Stati Uniti hanno inviato ulteriori squadroni di caccia nell’area alla luce di questi sviluppi, mentre riservisti israeliani si sono concentrati in vista di una potenziale manovra di terra.

Immagini satellitari hanno rivelato un grande numero di veicoli militari israeliani ammassati al confine con il Libano, con l’obiettivo potenziale di colpire i tunnel di Hezbollah. La rete di tunnel di Hezbollah si estende per centinaia di chilometri, inclusi tunnel che si estendono fino in Israele per lanciare missili a guida di precisione e scomparire rapidamente.

Hezbollah e l’Importanza dei Tunnel: Strategie e Rischio

Hezbollah ha costruito una vasta rete di tunnel nel Libano meridionale, con l’obiettivo di proteggere i propri centri di stazionamento e consentire operazioni offensive contro Israele. Questa rete sotterranea rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza della regione, con tunnel che si estendono fino in Israele per lanciare attacchi e ritirarsi rapidamente.

Il Wall Street Journal ha riportato che i raid degli scorsi mesi miravano a colpire il mondo sotterraneo di Hezbollah, con l’invio di truppe speciali israeliane per esplorare i tunnel lungo il confine. La presenza di tunnel di Hezbollah è una preoccupazione costante per Israele, che ha lanciato operazioni per neutralizzare questa minaccia.

La situazione rimane fluida e in evoluzione lungo il confine tra Israele e Libano, con il coinvolgimento di potenze regionali e internazionali nella gestione della crisi. L’Italia continua a monitorare da vicino la situazione e a coordinarsi con gli alleati per favorire una soluzione pacifica e una stabilizzazione della regione.