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Il confronto Renzi-Schlein: fine della telenovela

È sempre così. Ci si dimentica spesso della realtà delle cose e si tende ad usare e ripetere frasi e concetti anche se non veri. Questo accade sovente in politica a causa di una informazione superficiale e veloce, di certo non utile alla comprensione generale ma utilizzata per innescare polemiche strumentali sempre contro il politico tanto odiato. In questo ultimo periodo tiene banco l’eventuale rinascita del centro sinistra. E in questo dialogo si reputano protagonisti personaggi, siano essi giornalisti o politicanti, che poco hanno a che fare realmente con il centrosinistra.

Parto da un punto oggettivo. Il centro sinistra non esiste più formalmente dalle elezioni politiche del 2022. Forse qualcuno si è scordato ma alle ultime elezioni politiche il Pd di Enrico Letta era alleato solamente con Alleanza Verdi Sinistra di Fratoianni e Bonelli, nonché con Più Europa e con il Movimento Civico di Luigi Di Maio. I 5Stelle erano da soli e senza alleanze. Il centro, rappresentato da Renzi e Calenda, ha corso da solo ugualmente. Il centro-destra, invece, unito con la sua formazione classica ha vinto facilmente le elezioni. Ciò accadeva per i veti personali imposti da Enrico Letta. Di politica non c’era nulla, solo questioni personali. Questo il quadro di partenza. Poi si è iniziato a parlare di formule nuove chiamate con nomi vuoti e privi di ispirazione, ossia campo largo. Il campo largo, facile nome sul quale sono piovute ironie di ogni genere, in realtà non è mai esistito se non in qualche elezione Regionale o qualche elezione amministrativa. Niente di strutturale e di ben definito dai temi da condividere. Nome nato solo per chiamare, senza alcun valore ideologico, in qualche modo l’alleanza fra Pd e 5Stelle.

Dopo anni di insulti pesanti e di ogni genere da parte dei grillini contro il Pd. Per detti motivi, senza dover fare l’elenco di ciò che è accaduto, nessuno po’ ergersi a custode della verità e nessuno può dare patenti di centro sinistra o di coerenza. Soprattutto non può farlo chi ha cavalcato l’odio per raggiungere posizioni politiche di potere e chi ha usato certi temi per riempire pagine di giornali e di trasmissioni televisive. Questi atteggiamenti hanno distrutto la storica alleanza di centro sinistra e hanno aiutato la destra a vincere facilmente.

Per questo è paradossale che ancor oggi gli stessi personaggi cerchino in tutti i modi di evitare che questo nuovo e intelligente percorso possa riprendere i fili della storia politica italiana. E’ un percorso che deve rinascere o meglio nascere completamente dalla base e da alcuni principi cardine. Il primo grande elemento di confusione è ed è sempre stato il Movimento 5Stelle. Conte rappresenta questa ambiguità dalla sua nascita con il governo insieme alla Lega ai suoi rapporti e simpatie internazionali con leader come Putin e Trump. Per questo prima di parlare di alleanze con altri il Movimento 5Stelle dovrebbe chiarire a se stesso cosa e chi vuole rappresentare. Non a caso la guerra interna tra Conte e Grillo è solo all’inizio e di certo non elemosinerà sorprese.

Questi elementi servono per dare a tutti in quadro di realtà politica nell’interesse generale. Per questo il dialogo aperto da Elly Schlein verso Renzi senza più veti personali è rivoluzionario. Qui sta il punto decisivo per me: si vuole continuare a parlare di antipatie personali o di temi utili all’Italia? Negli ultimi anni il virus dell’autodistruzione ha colpito un po’ tutti nell’area di centro sinistra. Ognuno ci ha messo del suo ma alcuni hanno esagerato incomprensibilmente. E su questo clima hanno soffiato sul fuoco i soliti giornali e le solite trasmissioni.

Il gioco è stato facile. Si è preso un facile capro espiatorio e lo si è usato per creare facili divisioni. Ma la domanda è semplice: agli italiani queste liti e questioni personali fra leader, o presunti tali, interessava e interessa qualcosa? La risposta è un gigantesco No. E allora perché continuare questa ridicola telenovela? La risposta anche qui è semplice: a qualcuno faceva e fa comodo stare in una posizione conflittuale per avere visibilità personale, una poltrona garantita. Dei problemi dei cittadini non frega nulla.

Per questo serve il dialogo sui temi e non sulle persone. Per andare a governare e creare una alternativa non contro la Meloni ma a favore dei cittadini dimenticati da questo governo. Ecco, serve questa rivoluzione banale. Pensare al Paese con chiunque abbia buon senso e sia inclusivo e non divisivo per soli fini personali. E’ più facile distruggere che costruire. E’ più facile fare opposizione a tutti che proporre cose realizzabili. Diversamente chi ancora continua ad accendere fuochi di odio e divisione avrà come unico risultato quello di far vincere la destra. E a questi signori ambiguamente nell’area di centro sinistra va più che bene.

Ora è il momento della pazienza, della disponibilità, dell’inclusione e di fare squadra. Chi vuole giocare da solo non ha a cuore la realtà del Paese ma solo la propria.

Il Ruolo del Movimento 5Stelle

Il Movimento 5Stelle ha da sempre rappresentato un elemento di ambiguità nella politica italiana. Dal momento della sua nascita con il governo insieme alla Lega, fino ai rapporti e simpatie internazionali con leader come Putin e Trump, il M5S ha mantenuto una posizione ambivalente. Prima di considerare alleanze con altri partiti, il Movimento 5Stelle dovrebbe chiarire a se stesso cosa e chi vuole rappresentare. La guerra interna tra Conte e Grillo è solo all’inizio e promette di portare sorprese nel futuro.

L’Importanza del Dialogo sui Temi

Il dialogo aperto da Elly Schlein verso Renzi senza più veti personali rappresenta un passo rivoluzionario. È fondamentale chiedersi se si vuole continuare a discutere di antipatie personali o concentrarsi su temi utili all’Italia. È necessario evitare le liti e le questioni personali fra leader, che poco interessano agli italiani. È tempo di concentrarsi sui temi e non sulle persone, per creare una alternativa che sia a favore dei cittadini dimenticati da questo governo.

Per concludere, è essenziale abbandonare le divisioni personali e lavorare insieme per il bene del Paese. La politica non dovrebbe essere un teatro di liti e conflitti personali, ma piuttosto un’arena in cui si discutono e si affrontano le questioni che riguardano la collettività. È necessario superare le incomprensioni del passato e costruire un futuro migliore per tutti i cittadini italiani.