news-16082024-023814

Il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi ha espresso chiaramente la sua opinione sull’inchiesta riguardante il presunto quadro di Valentin de Boulogne a Montecarlo, definendo coloro che lo stanno perseguendo come “individui patetici”. Secondo Sgarbi, il fatto che la tela sia del Seicento non implica necessariamente che il quadro sia autentico, sottolineando che molte opere sono state dipinte su tele riciclate. Il critico d’arte ha sottolineato che la ricerca di capolavori nascosti è comune, ma che raramente si trovano opere di grandi maestri come Leonardo o Caravaggio.

Il quadro in questione, intitolato “Concerto con bevitore”, è stato valutato a 5,5 milioni di euro se fosse autentico. Tuttavia, la vicenda si è complicata quando la procura di Imperia ha accusato il critico d’arte, la fidanzata Sabrina Colle e l’impresario Gianni Filippini di aver illecitamente esportato l’opera nel Principato di Monaco nel 2020. Secondo alcune intercettazioni, la fidanzata di Sgarbi avrebbe confidato su Whatsapp che sperava di vendere il quadro per evitare problemi finanziari.

Nonostante l’inchiesta sia stata chiusa, sono emerse prove che potrebbero avvalorare l’autenticità del quadro. Una radiografia allegata alla relazione tecnica dell’Istituto Centrale per il Restauro sembra confermare che l’opera risale al XVII secolo e potrebbe essere l’originale andato perduto. Tuttavia, Sgarbi ha respinto queste prove, sostenendo che una radiografia non è sufficiente per stabilire l’autenticità di un’opera d’arte. Ha suggerito che sarebbe stato più appropriato affidarsi alla valutazione di un esperto d’arte anziché basarsi su analisi tecniche.

Sgarbi ha ribadito che il quadro in questione è una copia e ha citato un esempio di una copia simile venduta all’asta per 3.500 euro. Ha anche sottolineato che il quadro è stato acquistato da un amico per 10.000 euro e non è stato mai venduto, quindi non capisce perché si stia facendo tanto clamore attorno alla questione dell’esportazione abusiva. Secondo il critico d’arte, è stato vittima di persecuzioni da parte di coloro che cercano di trarre vantaggio dalla situazione.

Nonostante le accuse e le controversie, Vittorio Sgarbi si è dimostrato sicuro della sua posizione e ha respinto le insinuazioni riguardanti il presunto coinvolgimento nell’esportazione illegale del quadro. Il critico d’arte ha chiarito che non ha mai periziato il quadro in questione e che la scheda tecnica citata dagli inquirenti è stata inviata dalla sua segreteria. Ha sottolineato che non ha tratto alcun beneficio finanziario dall’opera e che l’intera vicenda risulta poco chiara e priva di fondamento.

In conclusione, l’inchiesta sul presunto quadro di Valentin de Boulogne a Montecarlo ha suscitato molte polemiche e controversie. Mentre la procura ha cercato di dimostrare l’autenticità dell’opera attraverso prove tecniche, Vittorio Sgarbi ha respinto tali prove e ha difeso la sua posizione. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se verranno alla luce nuovi elementi che possano chiarire definitivamente la questione del quadro e dell’esportazione illegale.