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La scrittrice friulana Federica Manzon ha vinto la 61a edizione del prestigioso Premio Campiello con il romanzo “Alma” pubblicato da Feltrinelli. Il libro ha conquistato un’incredibile numero di voti, ben 101 su 300, contro altri autori di grande talento come Antonio Franchini con “Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio editore), Emanuele Trevi con “La casa del mago” (Ponte alle Grazie), Michele Mari con “Locus Desperatus” (Einaudi) e Vanni Santoni con “Dilaga ovunque” (Laterza).

Ambientato a Trieste, “Alma” racconta la storia della protagonista omonima, una donna che si trova ad affrontare il suo passato e i ricordi legati alla figura misteriosa del padre, soprannominato “lo slavo”. Dopo la morte di quest’ultimo, Alma si ritrova a dover tornare nella città che ha segnato la sua infanzia per raccogliere la sua eredità. Qui, tra le strade di Trieste, Alma rivive momenti cruciali della sua vita, tra cui l’amicizia con Vili, figlio di amici del padre, che diventa per lei un importante punto di riferimento.

La giuria composta da trecento lettori anonimi, provenienti da diverse categorie sociali, ha premiato “Alma” per la sua capacità di mescolare passato e presente, memoria e destino, in una trama avvincente e coinvolgente. La scrittrice Federica Manzon ha saputo catturare l’attenzione del pubblico con la sua scrittura dai toni chiaroscuri e profondi, regalando ai lettori un’opera che emoziona e fa riflettere.

La serata finale e le novità dell’edizione

La cerimonia di premiazione si è svolta al teatro La Fenice di Venezia, condotta da Francesca Fialdini e il cantante Lodo Guenzi. Una delle novità di quest’edizione è stata la presentazione dei libri dei finalisti da parte dei “booktoker”, influencer che su Tik Tok condividono consigli di lettura e contribuiscono al successo dei libri. La sala era gremita di mille persone, tra cui personalità politiche e del mondo della cultura, che hanno reso l’evento ancora più speciale.

Nel corso della serata, Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello, ha sottolineato l’importanza del Premio Campiello come veicolo di sviluppo culturale e inclusione sociale. Carraro ha ribadito il ruolo fondamentale della cultura nell’ambito dell’economia e ha promesso di continuare a sostenere iniziative come il Campiello per favorire l’integrazione di nuovi italiani nella società.

Altri premi e riconoscimenti

Oltre al Premio Campiello, sono stati assegnati altri riconoscimenti durante la serata. Il Campiello Opera Prima è stato vinto da Fiammetta Palpati con “La casa delle orfane bianche” (Laurana), mentre il Campiello Junior è andato ad Angelo Petrosino con “Un bambino, una gatta e un cane” (Einaudi) nella categoria 7-10 anni e a Daniela Palumbo con “La notte più bella” (Piemme) nella categoria 11-14 anni. Giulia Arnoldi si è aggiudicata il Campiello Giovani con il racconto “Appena prima dell’ultimo accordo”, un’opera che affronta il tema della violenza della guerra.

Il Premio Fondazione Campiello, dedicato alla carriera, è stato conferito a Paolo Rumiz per il suo contributo alla letteratura italiana. Infine, il Premio Campiello Natura di Fondazione Campiello e Venice Gardens Foundation è stato vinto da Emanuela Evangelista con “Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta” (Laterza), un libro che esplora la bellezza e la fragilità dell’Amazzonia.

La 61a edizione del Premio Campiello ha dimostrato ancora una volta l’importanza della letteratura nel contesto culturale italiano e ha celebrato autori di talento e opere di grande valore. Federica Manzon con “Alma” si è distinta per la sua capacità di emozionare e coinvolgere i lettori, conquistando un posto di rilievo nella letteratura contemporanea.