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La tregua in Medio Oriente ha portato a un momento storico, con Israele che ha iniziato a ritirare le truppe da Gaza. Questo segna un importante passo avanti dopo l’accordo di cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in vigore dalle prime ore di oggi. Le truppe israeliane sono state avvistate uscire da Rafah attraverso il corridoio Philadelphia, che si estende lungo il confine meridionale con l’Egitto. Tuttavia, l’accordo prevede che Israele sospenda il ritiro se non riceve l’elenco degli ostaggi che saranno liberati, come concordato con Hamas. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha chiarito che questo cessate il fuoco è temporaneo e che Israele si riserva il diritto di tornare in guerra se necessario.

La situazione sul campo

Al Jazeera e i media di Hamas hanno confermato il ritiro delle truppe israeliane da Rafah, anche se Israele non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito. Il ritiro avviene in vista dell’entrata in vigore della tregua alle 7:30 di oggi. Questa prima fase dell’accordo dovrebbe durare sei settimane, ma non è chiaro quanti soldati dovranno essere ritirati.

Le possibili conseguenze

I ribelli Houthi dello Yemen hanno avvertito che ci saranno “conseguenze” per qualsiasi attacco durante il cessate il fuoco a Gaza. Nel frattempo, l’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente sta considerando una visita a Gaza per sostenere l’accordo di pace.

Un messaggio da Trump

Il presidente uscente Donald Trump ha sottolineato l’importanza che l’accordo di cessate il fuoco regga, ma ha anche lasciato libertà di azione a Netanyahu. Trump ha espresso fiducia nel rilascio degli ostaggi e ha esortato Netanyahu a continuare a fare ciò che è necessario per garantire la pace.

Questo momento critico nel conflitto tra Israele e Hamas mette in luce la complessità della situazione e la necessità di una soluzione duratura per garantire la pace in Medio Oriente.