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È in corso uno scontro interno alla stessa maggioranza di governo riguardo alle polizze assicurative anti-calamità, sia quelle obbligatorie per le imprese, da stipulare entro il 31 dicembre 2024, sia quelle ipotizzate dal ministro Nello Musumeci per le case private.

Dopo l’ultimo nubifragio che ha colpito l’Emilia-Romagna nel 2023, il governo ha deciso di intervenire inserendo nella legge di bilancio 2024 l’obbligo per le imprese di stipulare un’assicurazione per proteggersi da terremoti, inondazioni, frane e altre catastrofi. Tuttavia, nonostante l’obbligatorietà della polizza, manca ancora il decreto ministeriale che chiarisca i dettagli sull’attuazione, generando incertezza tra le imprese.

La proposta di prorogare il termine per la stipula della polizza, avanzata da una parlamentare di Fratelli d’Italia, è stata prontamente contrastata dal ministro della Protezione Civile Musumeci, che ha ribadito l’importanza dell’assicurazione obbligatoria per le aziende. Il ministro ha sottolineato che non ci sarà alcun rinvio per la norma, come concordato con altri membri del governo.

Tuttavia, non tutti sembrano essere favorevoli alla norma obbligatoria. Il deputato della Lega, Stefano Candiani, ha espresso dubbi sulla proposta, sostenendo che lo Stato dovrebbe incentivare le assicurazioni per cittadini e imprese anziché imporle. Candiani ha evidenziato la necessità di investire nella sicurezza del territorio e di garantire la tutela delle persone e delle cose nelle zone a rischio.

La proposta del ministro Musumeci di introdurre una polizza anche per le case private ha ulteriormente diviso la maggioranza di governo. Mentre il ministro sostiene la necessità di proteggere le abitazioni da eventi calamitosi, alcuni esponenti politici ritengono che l’assicurazione debba rimanere facoltativa per i cittadini.

Le critiche alla proposta del governo non provengono solo dalla maggioranza, ma anche dall’opposizione. Alcuni rappresentanti regionali hanno evidenziato l’importanza di garantire la tutela dei cittadini senza scaricare su di loro oneri finanziari aggiuntivi, soprattutto considerando le difficoltà economiche di alcune famiglie e imprese.

Inoltre, l’Associazione Verdi ha criticato il governo per la scelta di proporre polizze assicurative anziché affrontare in modo strutturale e organico la crisi climatica. Secondo l’Associazione, il governo sta trasferendo il peso delle calamità sulle famiglie e sulle imprese anziché intervenire direttamente per prevenire e gestire le emergenze ambientali.

In conclusione, lo scontro all’interno della maggioranza di governo sulla questione delle polizze anti-calamità evidenzia le divergenze di opinione riguardo alle misure da adottare per affrontare le emergenze ambientali. Mentre alcuni difendono l’obbligatorietà delle assicurazioni come strumento di protezione, altri ritengono che lo Stato debba assumersi la responsabilità di proteggere i cittadini senza gravarli ulteriormente. La discussione sulle polizze anti-calamità rimane aperta, con posizioni contrastanti che mettono in luce la complessità della gestione delle emergenze ambientali e la necessità di trovare soluzioni equilibrate e sostenibili.