Due lettere molto critiche firmate dal presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Carlo Doglioni, hanno sollevato preoccupazioni sul Ponte sullo Stretto. Le lettere smentiscono qualsiasi coinvolgimento dell’Ingv nell’analisi del rischio sismico e delle faglie attive nel progetto del ponte.
Secondo le lettere, il certificato sismico è mancante e l’Ingv non è stato coinvolto nel processo decisionale riguardante la sicurezza sismica del ponte. Questo solleva serie preoccupazioni sulla stabilità e la sicurezza della struttura in caso di terremoti.
Il presidente Doglioni ha espresso la necessità di coinvolgere esperti qualificati e indipendenti per valutare il rischio sismico del progetto del Ponte sullo Stretto. Questo solleva dubbi sulle procedure seguite finora e sulla trasparenza del processo decisionale.
Inoltre, l’assenza di un certificato sismico potrebbe avere gravi implicazioni sulla sicurezza dei futuri utenti del ponte e sulla sua durata nel tempo. Senza una valutazione accurata del rischio sismico, il ponte potrebbe essere esposto a gravi danni in caso di terremoti.
Questa situazione solleva la necessità di una revisione approfondita del progetto del Ponte sullo Stretto e di un coinvolgimento più attivo degli esperti nel campo della sismologia. Solo attraverso un’analisi approfondita e indipendente del rischio sismico sarà possibile garantire la sicurezza e la stabilità del ponte nel tempo.
In conclusione, le lettere del presidente dell’Ingv sollevano serie preoccupazioni sulla mancanza di un certificato sismico e sull’assenza di coinvolgimento dell’Istituto nel processo decisionale. È fondamentale affrontare queste questioni in modo tempestivo e trasparente per garantire la sicurezza e la stabilità del Ponte sullo Stretto nel lungo termine.