Le Olimpiadi di Parigi, che hanno visto la cultura woke esprimersi in tutta la sua potenza, si stanno avviando alla fine lasciando alla sinistra tre nuove icone. La pallavolista Paola Egonu, fresca vincitrice della medaglia d’oro, ha subito attirato l’attenzione non solo per le sue abilità sportive, ma soprattutto per aver provocato l’eurodeputato Roberto Vannacci. L’intellighenzia di sinistra non ha perdonato al generale per aver affermato che Egonu non aveva i tratti fisici di un’italiana. Il conduttore radiofonico Luca Bottura ha commentato: “Un pacato commento tecnico: Vannacci suca”, mentre il giornalista Gad Lerner ha confrontato la pallavolista e il generale commentando: “L’Italia di ieri, l’Italia di domani”. Il deputato del Pd, Paolo Ciani, ha condiviso una foto con un messaggio chiaro: “Bye bye Vannacci & co! W l’Italia”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha sottolineato l’importanza dell’integrazione nella vittoria dell’Italvolley. Ma la critica è arrivata anche dal Corriere della Sera, che ha evidenziato l’importanza degli atleti figli dell’immigrazione per lo sport italiano.
Imane Khelif, la pugile algerina intersex vincitrice della medaglia d’oro, è stata difesa dalla sinistra italiana contro le polemiche politiche. Laura Boldrini ha criticato coloro che hanno attaccato Khelif per non conformarsi ai loro canoni, mentre Roberto Saviano ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole nello sport. La terza icona della sinistra sarà sicuramente Valentina Petrillo, la prima atleta trans alle Paralimpiadi. Il suo ingresso negli spogliatoi femminili ha già causato polemiche, ma la sinistra è pronta a difenderla.
In un momento in cui il dibattito sulla diversità e l’inclusione è sempre più acceso, queste nuove icone sportive stanno diventando simboli di una nuova Italia, pronta a combattere il razzismo, l’omofobia e la discriminazione. La sinistra italiana si schiera al loro fianco, pronta a difenderli da ogni attacco e a celebrarne le vittorie come trionfi della pluralità e dell’integrazione. Che il dibattito si aprirà anche sulla presenza di Petrillo alle Paralimpiadi è una certezza, e la sinistra sarà pronta a fronteggiare le critiche con fermezza e determinazione.