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Giorgia Meloni, in un discorso al palazzo di Vetro dell’ONU durante la sua missione americana, ha sottolineato l’importanza del ruolo che l’Italia e gli altri partecipanti all’Assemblea generale devono svolgere in un momento di grande difficoltà per le nazioni del mondo. In particolare, ha evidenziato la situazione critica in Medio Oriente, dove è essenziale fermare il fuoco a Gaza e lavorare per una de-escalation della situazione.

La premier italiana ha iniziato il suo intervento menzionando l’Ucraina e il coinvolgimento di Vladimir Putin, sottolineando come gli effetti destabilizzanti di questo attacco si ripercuotano su tutto il mondo, in particolare in Medio Oriente. Meloni ha ribadito l’importanza di difendere il diritto di Israele a difendersi, ma ha anche sottolineato la necessità di proteggere il diritto del popolo palestinese a un proprio stato, a condizione che sia guidato da una leadership che favorisca il dialogo.

La premier ha sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco a Gaza e del rilascio immediato degli ostaggi israeliani per evitare un’escalation regionale che potrebbe portare a tragedie come quelle avvenute recentemente nel Sud e nell’Est del Libano. Questa situazione preoccupa anche l’Italia, in quanto ha un contingente di circa mille militari italiani che operano nell’area con l’Unifil.

Macron si è unito al coro di voci che chiedono un’arresto dell’escalation in Libano, dimostrando un’attenzione condivisa per la regione. Durante la sua missione negli Stati Uniti, Meloni ha avuto incontri importanti con leader come il presidente turco Erdogan, il principe ereditario del Kuwait Sabah Al Khalid Al Sabah e il primo ministro dell’Iraq Mohammed Al Sudani, ribadendo l’urgenza di una de-escalation nella regione.

La premier potrebbe presto portare queste motivazioni anche in Medio Oriente, con l’intenzione di incontrare Re Abdullah II Ibn Al Hussein di Giordania durante i lavori del Med9 di Cipro a metà ottobre. L’obiettivo è raffreddare lo status quo attuale e promuovere la pace nella regione.

Meloni ha evidenziato una serie di sfide globali che richiedono un cambio deciso di paradigma nei rapporti tra le nazioni, basato sul rispetto reciproco e sulla concretezza. Ha sottolineato l’importanza di relazionarsi da pari a pari con gli altri paesi, come fatto durante la presidenza del G7 e con il Piano Mattei nei rapporti con i Paesi africani.

La premier ha anche affrontato il tema del traffico di esseri umani in Africa, sottolineando la necessità di una maggiore cooperazione per contrastare le reti criminali che perpetuano questa schiavitù moderna. Ha evidenziato l’importanza di seguire il denaro per combattere efficacemente questa piaga, citando l’importante contributo dei giudici italiani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Meloni ha anche sottolineato la necessità di alzare la voce in difesa del popolo venezuelano e di combattere il traffico di droga in America Latina. La premier ha ribadito la sua determinazione a lottare contro queste ingiustizie e ha invitato tutti a mettersi in discussione e a lavorare insieme per affrontare le sfide globali.

In conclusione, Meloni ha sottolineato che sarebbe un errore creare nuove gerarchie con nuovi seggi permanenti, ma ha invitato alla discussione per una riforma senza pregiudizi. Ha citato l’eroe rinascimentale Carlo Pisacane, sottolineando che la vera ricompensa sarà trovare la giustizia e la pace nel proprio cuore.