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– Bentornati su questa rubrica dopo una settimana di stop. Anni e anni a menarcela col patriarcato, poi arrivano tre donne al potere (Giorgia Meloni, Arianna e Patrizia Scurti) e a Repubblica non va più bene. La descrive come una sorta di setta femminile che tiene in mano il Paese. Fate pace col cervello, però.

Ilaria Salis aveva chiesto di abolire il carcere. O meglio: lei e Zerocalcare sognano una società che “superi” le galere, anche se si guardano bene dallo spiegarci come dovremmo gestire assassini, ladri, stupratori e pedofili. Comunque, se il principio politico è questo, giusto o sbagliato che sia, allora va applicato a tutti. Anche a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per il caso Open Arms. Di fronte alla possibilità che il ministro si faccia sei anni di carcere, la reazione di Ilaria Salis sarebbe dovuta essere: “Io credo che le prigioni vadano superate, dunque ritengo che Salvini anche se colpevole non debba andare dietro le sbarre”. Invece oggi ci ha fatto capire che le sue idee libertarie si applicano agli assassini, ma non a Salvini: “Non mi interessa se andrà in carcere o meno – ha detto – io penso solo ai 30 mila morti nel mar Mediterraneo negli ultimi dieci anni”. Un tantino ipocrita, no?

Keir Starmer, che è socialista più o meno come il Pd, è venuto in Italia per studiare come quella “fascista della Meloni” è riuscita a ridurre gli sbarchi di immigrati. Il Regno Unito, anche sotto il governo laburista, vuole bloccare il tremendo “traffico di esseri umani” e per riuscirci intende scopiazzare il “modello Giorgia”. Due appunti per Elly Schlein, il Pd e la sinistra tutta unita in Italia. Primo: evidentemente non è così da buzzurri voler chiudere le frontiere, visto che lo fanno anche Londra e il governo di Olaf Scholz in Germania. Secondo: a quanto pare il “fallimentare modello albanese” non era così fallimentare, come va ribadendo Rep, se altri vengono da fuori per studiare l’idea.

Elly, mi sa che è ora di svegliarsi e seguire l’esempio di Kamala Harris, Joe Biden, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Keir Starmer (tutti variabilmente di sinistra): la storia dell’accogliamo tutti i migranti non solo non porta voti, ma crea disastri. E fa perdere le elezioni. Loro lo hanno capito, tu?

La lettera di Conte a Beppe Grillo, resa nota oggi nella sua interezza, ci racconta due cose. Da una parte, che aveva ragione il Fondatore: il tono della missiva è un tantino ricattatorio, benché scritto nel legalese tipico dell’Avvocato del Popolo. Dall’altro, chiunque vinca questa imbarazzante guerriglia, è evidente che il Movimento è morto.

Se prevale Beppe, alle prossime elezioni ciao ciao voti. Se prevale Giuseppi, l’anima di un Movimento da sfilaccia com’era si discioglierà nel nulla. Il grillismo ha partorito il contismo. Ed è questo che, forse, Beppe non riesce a perdonarsi.