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Leonardo Bertulazzi, un ex membro delle Brigate Rosse, è stato arrestato in Argentina e sarà estradato in Italia dopo la revoca del suo status di rifugiato, ottenuto nel 2004. Già arrestato a Buenos Aires nel 2002 e poi rilasciato, faceva parte della colonna genovese delle Brigate Rosse e deve scontare una condanna totale di 27 anni di carcere per reati quali sequestro di persona, associazione sovversiva e appartenenza a banda armata. Nel 2018, a causa di un “pasticcio burocratico” per un vizio di forma nel ricorso contro un provvedimento che dichiarava estinti i reati, tornò in libertà. Latitante dal 1980, Bertulazzi è coinvolto, tra gli altri crimini, nel sequestro dell’ingegnere navale Piero Costa, avvenuto a Genova il 12 gennaio 1977.

### Il Sequestro di Piero Costa e l’Acquisto dell’Appartamento

Il sequestro di Piero Costa, un ingegnere navale, aveva lo scopo di raccogliere fondi per sostenere le attività terroristiche delle Brigate Rosse. Cinquanta milioni di lire furono destinati all’acquisto di un appartamento in via Montalcini 8 a Roma, dove Aldo Moro fu tenuto prigioniero durante il suo sequestro. Insieme a Bertulazzi, al sequestro di Costa parteciparono, tra gli altri, Riccardo Dura (che nel 1979 uccise l’operaio comunista Guido Rossa) e Mario Moretti. Questo sequestro ebbe gravi conseguenze per la vittima e per la politica italiana dell’epoca.

### L’Arresto di Bertulazzi in Argentina

L’arresto di Bertulazzi in Argentina è stato eseguito con la partecipazione dell’Intelligence italiana e delle forze di polizia, tra cui la Digos di Genova e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che si trovavano a Buenos Aires da diverse settimane. La collaborazione tra le autorità giudiziarie italiane, argentine e l’Interpol è stata fondamentale per giungere a questo risultato. La Premier Giorgia Meloni ha espresso profonda gratitudine alle autorità argentine per il loro contributo a questo importante arresto.

Il caso di Leonardo Bertulazzi rappresenta un importante capitolo nella storia delle Brigate Rosse e del terrorismo italiano degli anni ’70 e ’80. La sua implicazione nel sequestro di Piero Costa e nell’acquisto dell’appartamento utilizzato per il sequestro di Aldo Moro ha avuto conseguenze durature sulla società italiana e sulle indagini condotte dalle autorità competenti.

### La Revoca del Status di Rifugiato e l’Estradizione in Italia

La revoca del status di rifugiato di Leonardo Bertulazzi è stata un passo significativo per garantire che potesse essere estradato in Italia e affrontare la giustizia per i suoi crimini. Dopo essere stato rilasciato nel 2018 a causa di un errore burocratico, l’arresto in Argentina ha segnato una svolta importante nel processo legale contro di lui. La sua latitanza dal 1980 ha finalmente avuto fine, e ora sarà chiamato a rispondere per i reati commessi durante il suo periodo di attività nelle Brigate Rosse.

### La Cooperazione Internazionale per la Cattura di Bertulazzi

La stretta collaborazione tra le autorità giudiziarie italiane, argentine e l’Interpol ha dimostrato l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata. L’arresto di Bertulazzi in Argentina è stato possibile grazie al lavoro congiunto di diverse agenzie di polizia e servizi di intelligence, che hanno lavorato insieme per assicurare che il fuggitivo potesse essere catturato e estradato in Italia.

### Conclusion

In conclusione, l’arresto di Leonardo Bertulazzi in Argentina rappresenta un importante passo avanti nella ricerca della giustizia per i crimini commessi dalle Brigate Rosse durante gli anni di piombo in Italia. La revoca del suo status di rifugiato e la sua estradizione in Italia sottolineano l’impegno delle autorità nel perseguire coloro che hanno commesso atti di terrorismo e violenza. La cooperazione internazionale è stata fondamentale per portare Bertulazzi davanti alla giustizia, dimostrando che nessuno è al di sopra della legge, indipendentemente da quanto tempo sia trascorso dai suoi crimini.