Una lettera anonima è stata consegnata ieri nello studio legale dell’avvocato Stefano Tigani, che insieme al collega Nicodemo Gentile sta aiutando la famiglia di Alex Marangon a trovare risposte sulla morte del loro figlio di 26 anni. Il giovane è deceduto in circostanze misteriose durante una cerimonia “spirituale” presso l’abbazia di Vidor lungo il fiume Piave. L’avvocato ha definito le affermazioni della lettera come serie e potenzialmente utili per le indagini. Ha invitato la persona che ha consegnato la missiva, probabilmente presente alla cerimonia, a presentarsi e a collaborare per fare luce sulla situazione.
Secondo l’avvocato, l’anonimato della lettera non aiuta in alcun modo e non porterà giustizia. Invita la persona a emergere e a comportarsi come un cittadino responsabile. Se le informazioni contenute nella lettera sono veritiere, non c’è motivo di temere. Se si vuole davvero contribuire all’indagine, è importante agire con trasparenza. Si prospetta quindi la possibilità di una testimonianza che potrebbe essere fondamentale per le indagini in corso.
In precedenza, il procuratore di Treviso Marco Martani aveva ordinato l’esame dei capelli di tutti i partecipanti al rituale, organizzato dal musicista e sciamano Andrea Zuin insieme alla compagna Tatiana Marchetto. Questo esame servirà a determinare le sostanze assunte durante la serata, durante la quale si sospetta l’uso di ayahuasca, una sostanza allucinogena utilizzata in cerimonie controllate dai curanderos sudamericani.
Tuttavia, i due curanderos colombiani, Jhonni Benavides e il suo “supervisore” Sebastian Castillos, non hanno risposto alla richiesta di prelievo coatto. Dopo la scomparsa del giovane, erano tornati nel loro paese di residenza e non sono più tornati in Italia. I risultati di questi prelievi, insieme alle analisi tossicologiche su Alex, saranno cruciali per determinare se il giovane e chi era con lui erano sotto l’effetto di sostanze che potrebbero aver compromesso il loro controllo.
La famiglia di Alex Marangon è convinta che il ragazzo sia stato ucciso, un’ipotesi supportata anche dalla Procura di Treviso che ha aperto un fascicolo per omicidio. Nonostante ciò, dopo più di un mese, non sono ancora stati individuati degli indagati. La ricerca della verità e della giustizia per la morte di Alex continua, e la collaborazione di tutti coloro che possono fornire informazioni cruciali è fondamentale per far luce su questo tragico evento.