Mercoledì scorso, il Consiglio dei Guardiani in Iran ha approvato una nuova legge per promuovere la cultura della castità e dell’hijab. Questo provvedimento, presentato dalla Commissione giudiziaria e legale del Parlamento iraniano, è stato approvato con l’obiettivo di proteggere la salute sociale e rafforzare la moralità nella società.
La legge prevede una serie di sanzioni per coloro che non rispettano le regole sull’hijab e che promuovono la nudità e l’indecorosità sui social media. Queste sanzioni vanno dalle multe pecuniarie alle restrizioni nell’uso di internet, dal divieto di viaggiare all’estero a periodi di reclusione più lunghi. In Iran, chi non indossa correttamente l’hijab rischia già un periodo di reclusione che va dai 10 giorni ai 2 mesi.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr), questa nuova legge arriva in un momento in cui le forze di sicurezza iraniane stanno intensificando la violenza fisica contro le donne che non rispettano le regole sull’hijab. Le donne e le ragazze vengono spesso soggette a percosse, calci e schiaffi se ritenute non conformi alle leggi sull’hijab.
Il disegno di legge è stato inviato più volte ai Guardiani prima di essere ratificato e ha subito diverse modifiche nel corso dei mesi. È stato approvato per la prima volta dal Parlamento circa un anno fa, poco dopo la morte di Mahsa Amini, la giovane curda che è diventata simbolo di resistenza dopo essere morta in custodia della polizia morale per non aver rispettato le regole sull’hijab a Teheran.
Le proteste anti governative che sono scoppiate in seguito alla morte di Mahsa Amini hanno messo in luce le tensioni esistenti in Iran riguardo all’hijab e alla libertà individuale. Le donne iraniane hanno protestato apertamente contro le restrizioni sull’hijab, bruciando i propri veli in pubblico e sfidando apertamente il regime islamico.
Nonostante le promesse del neo presidente Masoud Pezeshkian di porre fine ai controlli di polizia e all’uso della violenza contro le donne, l’Assemblea Parlamentare si prepara ad annunciare l’approvazione della legge. Le autorità competenti saranno quindi tenute ad applicare le nuove norme, nonostante le critiche e le preoccupazioni espresse da organizzazioni internazionali per i diritti umani.
In un contesto in cui le tensioni sociali e politiche in Iran sono sempre più evidenti, la promozione della cultura della castità e dell’hijab diventa un tema centrale nel dibattito pubblico. Le donne iraniane continuano a lottare per i propri diritti e per la libertà individuale, sfidando apertamente le autorità e cercando di far sentire la propria voce in una società fortemente controllata e regolamentata.