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Durante il 2025, sia Stellantis che le aziende collegate esauriranno i fondi per gli ammortizzatori sociali. Il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, ha lanciato l’allarme, avvertendo che senza interventi tempestivi ci potrebbero essere numerosi licenziamenti. Si stima che almeno 12.000 posti di lavoro siano a rischio negli stabilimenti di Stellantis e altrettanti, se non di più, nelle fabbriche di componentistica. Il limite di utilizzo della cassa integrazione è di tre anni e molte aziende hanno già sfruttato le deroghe disponibili.

La Cisl ha sollecitato ripetutamente i ministeri competenti, Mimit e Lavoro, ma finora non ha ricevuto risposte concrete. Uliano sottolinea la necessità di stanziare risorse aggiuntive per affrontare la situazione. Il protocollo per il settore automobilistico dovrebbe includere ammortizzatori sociali, formazione, ricollocazione, riconversione industriale e altri costi. È importante anche considerare come supportare l’intera filiera industriale.

Il gruppo Stellantis, di cui la famiglia Agnelli Elkann è ancora il principale azionista attraverso la holding olandese Exor, ha riportato profitti per 18,6 miliardi di euro nel 2023 e ha distribuito 6,6 miliardi di euro ai soci. La situazione nel settore richiede un approccio sistematico per evitare il fallimento e garantire la stabilità occupazionale.

Aggiungendo un’ulteriore prospettiva alla questione, è importante considerare anche l’impatto che il mancato sostegno agli ammortizzatori sociali potrebbe avere sull’economia locale e nazionale. La perdita di migliaia di posti di lavoro potrebbe non solo danneggiare le famiglie coinvolte, ma anche ridurre il potere di spesa delle comunità e influenzare negativamente altri settori economici.

Inoltre, la necessità di un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte – sindacati, aziende, istituzioni – diventa sempre più urgente per trovare soluzioni sostenibili a lungo termine. Solo attraverso una collaborazione efficace e un impegno condiviso sarà possibile affrontare le sfide attuali e garantire il benessere dei lavoratori e la stabilità del settore automobilistico nel suo complesso.