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Israele intensifica gli attacchi contro gli asset militari iraniani in Siria. Teheran finanzia Hezbollah con 200 milioni di dollari

Gli attacchi israeliani contro le strutture militari di Hezbollah in Siria si concentrano su un centro di ricerca scientifica per lo sviluppo di armi biologiche, chimiche e nucleari, oltre a diverse strutture dell’esercito siriano. I bombardamenti massicci, attribuiti ad Israele, hanno colpito il governatorato di Tartus e Hama, causando la morte di 18 persone e il ferimento di altre 36, secondo l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) non hanno commentato né rivendicato i raid, come consuetudine.

L’agenzia Sana ha pubblicato immagini di strade distrutte a Masyaf, presuntamente dall’azione dei caccia israeliani. Le difese aeree siriane avrebbero abbattuto alcuni missili. Israele ha aumentato gli attacchi aerei sulla Siria dopo l’attacco da parte di Hamas il 7 ottobre, spesso mirando ad obiettivi legati alle milizie filo-iraniane nella regione. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha registrato 64 attacchi israeliani contro 138 obiettivi in Siria nel 2024, causando la morte di 191 persone tra soldati, miliziani, membri dei guardiani della Rivoluzione e di Hezbollah, oltre a 17 civili.

Teheran ha condannato duramente Israele, definendolo “criminale” e “entità sionista”. I negoziati sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi sono arenati sul controllo del Corridoio di Filadelfia. La tensione rimane alta anche sul fronte libanese, con Israele che combatte contro Hezbollah per la sua costante minaccia. Recentemente, un drone lanciato dal Libano ha colpito Nahariya, senza causare vittime. In risposta, Israele ha attaccato “edifici militari” e postazioni di “lanciarazzi” nel sud del Libano e colpito una struttura militare del movimento sciita alleato dell’Iran a Jarbat Salem.

Il coinvolgimento di Hezbollah in Siria dal 2013 è una grave preoccupazione per la sicurezza di Israele, con timori di un’escalation del conflitto con Hamas. Hezbollah ha giocato un ruolo significativo nel supporto al regime siriano e ha migliorato l’efficacia delle forze pro-regime. Questo coinvolgimento ha avuto ripercussioni non solo sul campo di battaglia, ma anche in Libano, causando tensioni settarie che minano la sicurezza regionale.

L’Asse della Resistenza, guidato dall’Iran attraverso le Forze Qods, coinvolge Hezbollah, Hamas, il regime di Assad e altre sigle del fondamentalismo islamico in Iraq, Libano, Siria e Yemen. L’obiettivo è contrastare gli interessi occidentali nella regione, in particolare quelli degli Stati Uniti e di Israele. Le milizie paramilitari sciite irachene, come Kataib Hezbollah, si sono unite all’Asse, sostenendo la causa comune.

L’Iran fornisce a Hezbollah fino a 200 milioni di dollari all’anno, oltre a supporto materiale, finanziario, formativo e logistico ai partner regionali. Dopo la guerra del 2006, l’Iran e la Siria hanno riarmato Hezbollah con armi sofisticate. Israele potrebbe intensificare le operazioni militari in Siria per distruggere gli asset militari iraniani e dei proxi di Teheran. L’Iran e Hezbollah evitano una rappresaglia diretta contro Israele per non compromettere le loro posizioni strategiche.

Il coinvolgimento di Hezbollah in Siria ha portato a un consolidamento dell’Asse della Resistenza e a un aumento delle tensioni regionali. Israele continua a reagire con fermezza agli attacchi provenienti dalla Siria e dal Libano, cercando di proteggere la propria sicurezza. La situazione rimane instabile, con le varie fazioni in conflitto e il coinvolgimento di potenze regionali e internazionali che alimentano le tensioni nel Medio Oriente.