I Bronzi di Riace: Misteri, Origini Siciliane e Traffico Illecito dell’Antico Tesoro Archeologico
Un tesoro di bronzo risalente a 2400 anni fa, giace sul fondale marino al largo di Brucoli, sulla costa siracusana, a novanta metri di profondità. Questa straordinaria scoperta è stata fatta dai pescatori di corallo che, sotto strati di sabbia e limo, hanno trovato due imponenti statue capolavoro alte 1,97 e 1,98 metri e pesanti 160 chilogrammi ciascuna. Questi due guerrieri di bronzo, noti come i Bronzi di Riace, sono stati fusi nel V secolo avanti Cristo e sono conservati al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. Il loro fascino e mistero continuano a riverberare dopo 52 anni dalla loro scoperta.
Un’intreccio di eventi misteriosi e operazioni illecite ha circondato i Bronzi di Riace fin dal loro ritrovamento. Si narra di una regia occulta per recuperarli e rivenderli sul mercato clandestino, ma l’arrivo inaspettato della Guardia di Finanza ha sconvolto i piani dei trafficanti. Così, in una corsa frenetica, i Bronzi sono stati trafugati e nascosti di nuovo, questa volta su un fondale più distante, sul versante calabrese, a dieci metri dalla superficie. Tuttavia, un giovane sub romano, in un’immersione del 16 agosto del 1972 al largo di Riace, ha svelato la verità dietro a questo intricato intrigo.
Le origini dei Bronzi di Riace sono oggetto di continue speculazioni e nuove rivelazioni. Un gruppo di ricerca coordinato dagli studiosi siciliani Anselmo Madeddu e Rosolino Cirrincione ha scoperto un legame geochimico tra i Bronzi e i fondali di Brucoli. I campioni prelevati dai due guerrieri di bronzo mostrano caratteristiche geochimiche che corrispondono a quelle dei fondali marini vicino a Brucoli, rafforzando l’ipotesi che le statue potrebbero essere state assemblate in quella zona.
Le teorie sull’origine siciliana dei Bronzi di Riace sono supportate da evidenze storiche e testimonianze che risalgono a diversi decenni fa. L’archeologo americano Ross Holloway, nel suo volume del 1988, ha raccolto testimonianze che suggeriscono che i Bronzi siano stati inizialmente rinvenuti lungo la costa ionica siciliana. Questa scoperta ha scatenato una serie di eventi che hanno portato al loro trasferimento a Riace per evitare un destino nel mercato illegale di reperti archeologici.
Il mistero dei Bronzi di Riace si infittisce con l’ipotesi di traffico illecito e collezionisti senza scrupoli che potrebbero aver avuto un ruolo nella loro storia. Le supposizioni su un importante carico di materiali archeologici destinati al mercato clandestino alimentano le speculazioni su chi possa essere stato coinvolto nel traffico dei Bronzi. Tuttavia, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria rimane cauto di fronte a queste nuove rivelazioni, aspettando ulteriori indagini e conferme.
Il direttore del museo, Fabrizio Sudano, ha sottolineato l’importanza di condurre indagini approfondite e scientifiche per chiarire il mistero dei Bronzi di Riace. Le nuove scoperte sul legame geochimico e sul presunto traffico illecito richiedono un’analisi accurata per comprendere appieno la storia di queste due statue straordinarie. Sudano rimane fiducioso nel lavoro delle autorità competenti per far luce su questo caso di lunga data.
Le conclusioni della magistratura confermano la scoperta dei Bronzi di Riace nel 1972 e il loro trasferimento al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. Tuttavia, le ipotesi di un traffico clandestino e di poteri oscuri continuano a circolare, alimentando il mistero che avvolge queste due opere d’arte antiche. Il Mediterraneo, da sempre teatro di scambi e contatti, ha visto emergere dai suoi fondali un tesoro che continua a suscitare domande e interrogativi.
In conclusione, i Bronzi di Riace rimangono un enigma avvolto nel mistero e nella bellezza. Il loro passato oscuro e le teorie sul loro traffico illecito aggiungono un’ulteriore dimensione a queste due straordinarie opere d’arte. Resta da vedere se ulteriori indagini e scoperte porteranno alla luce la verità dietro a questo antico tesoro archeologico che continua a affascinare e intrigare studiosi e appassionati di tutto il mondo.