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L’articolo riporta che l’Esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso il comandante del gruppo militante palestinese Jihad Islamica nel campo profughi di Nur Shams nella Cisgiordania occupata. Mohammad Abdullah sarebbe stato ‘eliminato’ in un raid aereo israeliano sul campo di Tulkarem. Questo avvenimento ha scatenato una serie di reazioni e dichiarazioni da parte di vari attori internazionali.

La Turchia ha condannato gli attacchi delle truppe israeliane contro due postazioni dell’Unifil italiane nel sud del Libano, definendoli una manifestazione della percezione di impunità di Israele per i suoi crimini. Human Rights Watch ha chiesto un’indagine internazionale sulle ostilità in Libano e Israele, definendo gli attacchi israeliani una violazione delle leggi di guerra. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha invece condannato l’attacco contro la missione di pace delle Nazioni Unite, invitando tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale.

Medici Senza Frontiere ha denunciato la chiusura delle strutture sanitarie in Libano a causa degli attacchi israeliani, che hanno causato la morte di operatori sanitari e reso difficile l’accesso all’assistenza sanitaria per i civili. Nel frattempo, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito le azioni di Israele a Gaza un “genocidio” e una “vergogna dell’umanità”, chiedendo alla comunità internazionale di intervenire per garantire un cessate il fuoco.

Il bilancio delle vittime continua a crescere, con 2.100 persone uccise e 11.000 ferite in Libano dall’8 ottobre. Gli Stati Uniti sembrano avvicinarsi a un’intesa con Israele sulla portata della risposta all’Iran, mentre la vicepresidente Kamala Harris ha sottolineato la necessità di una de-escalation in Medio Oriente. Israele ha ribadito la sua volontà di un Libano libero da Hezbollah e dall’Iran durante una sessione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Infine, il bilancio delle vittime a Beirut a seguito del bombardamento israeliano è salito a 22 morti e 117 feriti. La situazione nel Medio Oriente resta quindi estremamente tesa, con molte parti in conflitto e la comunità internazionale che cerca di trovare una soluzione per evitare un’escalation del conflitto.