Il conflitto tra Israele e Hamas continua a intensificarsi, con Hezbollah che riporta la morte di 16 miliziani a Beirut in un raid israeliano. L’ambasciatore israeliano all’Onu Danny Danon ha avvertito che se non viene trovata una soluzione diplomatica, Israele prenderà tutte le misure necessarie per proteggere i suoi cittadini e consentire ai residenti del nord di tornare alle loro case.
Israele ha risposto chiudendo lo spazio aereo nel Nord per 24 ore, limitando le attività aeree solo alle operazioni dell’Aeronautica militare. La pista di atterraggio di Megiddo è aperta solo per i voli commerciali diretti a sud.
Hezbollah ha confermato la morte di 16 membri nel raid israeliano a Beirut, tra cui due comandanti militari e 14 combattenti. Tra le vittime ci sono il capo dell’unità d’elite Radwan, Ibrahim Aqil, e un alto comandante della forza speciale, Ahmed Wahbi. Altri nomi includono Abu Yasser Attar e Al-Hajj Nineveh, responsabili delle forze Radwan.
Durante la parata delle forze armate in Iran, sono state presentate due nuove armi: il missile balistico a lungo raggio Jihad e il drone suicida Shahed 136-B, dimostrando i progressi nelle capacità militari dell’Iran.
Hezbollah ha reso noti i nomi dei 14 membri uccisi nell’attacco aereo israeliano di Beirut, inclusi comandanti di alto rango come Ahmed Wahbi, Taleb Abdullah e Wissam al-Tawil.
Un secondo alto comandante di Hezbollah, Ahmed Wahbi, è stato ucciso nel raid israeliano a Beirut, confermando l’escalation della violenza nella regione.
Hamas ha condannato l’azione israeliana a Beirut, promettendo che Israele pagherà per le sue azioni considerate un crimine e una follia.
L’azienda giapponese Icom ha smentito che i walkie-talkie esplosi in Libano siano stati prodotti dalla loro società, nonostante le etichette con il marchio Icom.
La Forza delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) esprime preoccupazione per le tensioni crescenti nella regione, cercando di prevenire un conflitto più ampio tra le parti coinvolte.