Hezbollah ha lanciato circa 90 razzi dal Libano verso il nord di Israele. L’esercito israeliano ha riportato che uno dei razzi ha colpito Tamra, ferendo tre persone. Inoltre, un attacco con droni ha ferito due persone in una zona industriale della Galilea. Questi attacchi hanno portato a tensioni crescenti nella regione.
Nel frattempo, un attacco israeliano ha colpito il centro della città di Tiro, nel sud del Libano, uccidendo almeno 5 persone e ferendone una decina. Le operazioni di soccorso sono in corso per rimuovere le macerie e cercare eventuali dispersi. Questo attacco ha causato ingenti danni a edifici e appartamenti nelle vicinanze.
In risposta agli attacchi, il capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha avvertito Israele delle “conseguenze amare e inimmaginabili” dei raid contro siti militari in Iran. Queste minacce indicano un’escalation delle ostilità nella regione.
Per cercare di porre fine alla violenza, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha proposto una tregua di due giorni a Gaza e uno scambio di ostaggi limitato. La proposta prevede lo scambio di quattro ostaggi israeliani detenuti a Gaza con prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Ulteriori negoziati sono in programma entro 10 giorni per raggiungere un cessate il fuoco completo.
L’incertezza causata da questi eventi ha provocato un calo del 5% nei prezzi del petrolio. L’attacco israeliano all’Iran ha evitato i siti petroliferi, portando il prezzo del Brent a circa 73 dollari al barile e il WTI sotto i 69 dollari.
In conclusione, la situazione in Medio Oriente è estremamente tesa a causa degli attacchi tra Israele, Hezbollah e Iran. Le proposte di tregua e gli avvertimenti di conseguenze gravi riflettono la necessità di trovare una soluzione pacifica a questa crisi in corso.