I probiviri di Fratelli d’Italia hanno deciso di espellere il deputato Andrea De Bertoldi dal partito, il che comporta automaticamente l’espulsione anche dal gruppo parlamentare. Secondo il capogruppo Tommaso Foti, le dimissioni di De Bertoldi non hanno una motivazione credibile e non sono legate a disaccordi con la linea politica del partito. Foti sottolinea che De Bertoldi non ha mai votato in modo diverso dal gruppo su questioni importanti durante questa legislatura.
La decisione di espellere De Bertoldi è stata presa a seguito di un’azione disciplinare promossa da Giovanni Donzelli, responsabile del Dipartimento Organizzazione di Fratelli d’Italia. Donzelli ha rappresentato al collegio dei probiviri una vicenda in cui De Bertoldi si sarebbe messo a disposizione di un gruppo di imprenditori nel settore geotermico in Toscana, firmando un contratto di consulenza con il suo studio associato di commercialisti.
Il contratto, presentato come lettera di incarico su carta intestata dello studio professionale, riguardava la costituzione di un consorzio di imprese per la produzione di energia rinnovabile con impianti di geotermia. Questa vicenda è stata considerata motivo sufficiente per l’espulsione di De Bertoldi dal partito e dal gruppo parlamentare.
La Commissione nazionale di garanzia e disciplina di FdI ha stabilito che le azioni di De Bertoldi sono incompatibili con l’appartenenza al partito e al gruppo parlamentare. Foti ha sottolineato che le ragioni dell’espulsione sono chiaramente espresse nel provvedimento assunto dalla Commissione e che De Bertoldi non ha rispettato gli standard di comportamento richiesti.
In conclusione, l’espulsione di De Bertoldi da Fratelli d’Italia e dal gruppo parlamentare è il risultato di un comportamento che è stato ritenuto incoerente con i valori e gli obiettivi del partito. La decisione dei probiviri sottolinea l’importanza del rispetto delle regole e dell’etica politica all’interno di Fratelli d’Italia.