A causa di una fitta nebbia è stato necessario sospendere sul Gran Sasso le ricerche di un giovane escursionista, iniziate questa mattina nella zona di Prati di Tivo, nel comune di Pietracamela (Teramo).
Poco dopo le 9:30 due squadre dei vigili del fuoco di Teramo sono intervenute per cercare il 35enne che ieri, parcheggiata l’auto nella zona di Cima Alta, a circa 1600 metri di quota nei pressi di un camping, si era incamminato verso la cima orientale del Gran Sasso, passando per il rifugio Franchetti.
Stamattina i familiari, constatato che non era rientrato a casa, hanno lanciato l’allarme. Sul posto hanno operato due squadre dei vigili del fuoco del comando di Teramo, con il furgone Ucl (Unità di comando locale) e personale qualificato in topografia applicata al soccorso, tecnici del Cnsas e del soccorso alpino della guardia di finanza e carabinieri della stazione di Pietracamela.
Nel corso della mattina droni e un elicottero del reparto volo dei vigili del fuoco di Pescara hanno sorvolato la zona senza, però, riuscire a individuare il disperso. Le ricerche si sono concentrate nell’area compresa tra Cima Alta e la vetta del Gran Sasso.
Condizioni meteo avverse interrompono le ricerche
L’escursionista disperso sul Gran Sasso si è trovato in difficoltà a causa delle condizioni meteorologiche avverse che hanno reso impossibile continuare le ricerche. La fitta nebbia che avvolgeva la montagna ha reso complicata la visibilità e ha reso rischioso il proseguimento delle operazioni di ricerca. Le squadre di soccorso hanno dovuto interrompere temporaneamente le ricerche per la sicurezza dei soccorritori e per valutare la situazione.
Impegno delle autorità e squadre di soccorso
L’impegno delle autorità locali e delle squadre di soccorso è stato massiccio sin dalle prime ore del mattino, con l’attivazione di unità specializzate nella ricerca e soccorso in montagna. I vigili del fuoco di Teramo hanno coordinato le operazioni sul campo, supportati da personale qualificato per affrontare le condizioni difficili della montagna.
Il coinvolgimento del Cnsas, del soccorso alpino della guardia di finanza e dei carabinieri ha garantito un’ampia copertura delle zone interessate, con una collaborazione sinergica tra le varie forze di soccorso. Nonostante le difficoltà incontrate a causa del maltempo, le squadre hanno continuato a lavorare con determinazione per localizzare l’escursionista disperso.
Supporto aereo e tecnologico nelle ricerche
Durante le operazioni di ricerca, sono stati impiegati droni e un elicottero del reparto volo dei vigili del fuoco di Pescara per sorvolare l’area e cercare di individuare il disperso. Tuttavia, le condizioni meteorologiche avverse hanno reso difficile l’utilizzo di mezzi aerei per localizzare con precisione l’escursionista. Nonostante ciò, il supporto aereo ha fornito un’ulteriore risorsa per ampliare l’area di ricerca e aumentare le possibilità di individuare il giovane disperso.
L’uso di tecnologie avanzate e di strumenti specializzati, come il furgone Ucl e il personale qualificato in topografia applicata al soccorso, ha permesso alle squadre di soccorso di operare in modo efficiente e mirato. La collaborazione tra le diverse squadre e l’integrazione di risorse tecnologiche hanno contribuito a ottimizzare le operazioni di ricerca e a massimizzare le possibilità di ritrovare l’escursionista disperso sul Gran Sasso.
Nonostante l’interruzione temporanea delle ricerche a causa delle condizioni meteorologiche avverse, le squadre di soccorso rimangono impegnate e determinate nel trovare il giovane escursionista disperso. L’unità e la collaborazione tra le autorità locali, le squadre di soccorso e i familiari dell’escursionista sono fondamentali per affrontare questa situazione critica e assicurare la massima copertura delle zone interessate.