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CIBIANA (BELLUNO) – Donna si perde nei boschi di Rosetta Oliva: la sua notte all’addiaccio

Rosetta Oliva, 71 anni, si trova ricoverata nell’ospedale di Pieve di Cadore a causa di una microfrattura al piede. Tuttavia, la sua avventura solitaria nei boschi di Col Dur, a oltre 1700 metri di quota nelle Dolomiti zoldane, ha destato preoccupazione e ha messo alla prova le sue capacità di sopravvivenza. Rosetta faceva parte di un gruppo di escursionisti del circolo dopolavoro dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, guidati da Silvestro Mazzarella. Durante il tragitto di ritorno, Rosetta si è separata involontariamente dal gruppo, prendendo un sentiero errato che l’ha condotta in una situazione di smarrimento.

La disavventura di Rosetta è iniziata quando, nel bel mezzo della comitiva, ha preso la direzione sbagliata e ha iniziato a salire anziché scendere. A causa della conformazione del terreno e della mancanza di visibilità tra i sentieri, nessuno si è accorto della sua assenza fino a quando il gruppo ha raggiunto la forcella Cibiana, punto di ritrovo delle auto. È stato solo in quel momento che è emersa la sua scomparsa, scatenando l’allarme tra i compagni di escursione. Silvestro Mazzarella ha tentato di contattarla telefonicamente, ma la comunicazione è stata interrotta a causa della batteria scarica del cellulare di Rosetta, lasciandola sola e isolata nelle montagne.

La notte trascorsa da Rosetta nei boschi di Col Dur è stata un’esperienza di sopravvivenza e resilienza. Nonostante il freddo e l’oscurità, ha mantenuto la calma e ha trovato un rifugio temporaneo in un vecchio casolare. Con scarse risorse a disposizione, ha cercato di proteggersi dal gelo, nutrendosi con ciò che aveva a disposizione e cercando di riposare per recuperare le energie. La sua determinazione e il suo coraggio sono emersi in un momento di difficoltà estrema, dimostrando una forte volontà di resistere alle avversità.

La ricerca di Rosetta è stata avviata immediatamente una volta lanciato l’allarme. Soccorso alpino, Guardia di finanza e Vigili del fuoco hanno collaborato per individuarla e portarla in salvo. Tuttavia, il ritrovamento di Rosetta è stato reso possibile grazie a un piccolo miracolo tecnologico: la ricarica parziale del cellulare che le ha permesso di inviare un messaggio a un’amica, che ha poi avvisato il capogita dell’escursione. Questa catena di comunicazioni ha portato al rintracciamento di Rosetta e alla sua evacuazione verso la sicurezza.

L’esperienza vissuta da Rosetta nei boschi di Col Dur ha evidenziato la importanza di preparazione e consapevolezza durante le escursioni in montagna. La capacità di orientamento, la gestione delle risorse e la resilienza sono elementi fondamentali per affrontare situazioni di emergenza e garantire la propria incolumità. Rosetta ha dimostrato di possedere queste qualità, riuscendo a mantenere il controllo in una situazione estrema e a sopravvivere fino al suo ritrovamento.

In conclusione, l’esperienza di Rosetta nei boschi di Col Dur è stata un test di resistenza e determinazione. La sua storia rimarrà un esempio di coraggio e resilienza, una testimonianza della forza interiore che può emergere nelle situazioni più difficili. Rosetta Oliva ha dimostrato che la volontà e la determinazione possono superare qualsiasi ostacolo, anche nelle condizioni più estreme. La sua notte all’addiaccio rimarrà un ricordo indelebile della sua capacità di sopravvivere e di affrontare le sfide con determinazione e coraggio.