Sono scesi in piazza nonostante il divieto della questura. Migliaia di manifestanti pro Palestina si sono ritrovati alle 14 per partecipare al corteo nazionale di piazzale Ostiense, a quasi un anno dalla strage del 7 ottobre di Hamas in Israele.
Durante la manifestazione, si sono verificati scontri e diversi feriti tra le forze dell’ordine. Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha contattato il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per ottenere informazioni sulle condizioni di salute dei rappresentanti delle forze dell’ordine feriti. Piantedosi ha elogiato la professionalità delle forze di polizia nel gestire la situazione e mantenere l’ordine pubblico nonostante le intemperanze dei manifestanti.
Almeno quattro manifestanti sono stati fermati e due di loro sono stati denunciati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Il bilancio dei feriti tra le forze dell’ordine è di 30 persone, di cui 26 poliziotti e quattro militari della Guardia di Finanza.
Durante gli scontri, un fotografo è stato colpito alla testa da manifestanti incappucciati, mentre un altro è stato ferito alla mano da un sasso. Nonostante i disordini, la situazione è tornata alla calma a piazzale Ostiense dopo la guerriglia.
La manifestazione pro-Palestina ha visto la partecipazione di almeno 7.000 persone, con la presenza di attivisti ebrei del Jewish Bloc. Gli attivisti manifestavano contro il genocidio in Palestina e chiedevano il supporto alla resistenza palestinese, oltre a contrastare il decreto sicurezza.
La presenza di antagonisti e anarchici ha portato alla chiusura di diverse strade e alla presenza di oltre 1500 agenti per garantire la sicurezza. Nonostante il divieto iniziale, i manifestanti hanno continuato a esprimere le loro richieste e il loro sostegno alla causa palestinese.
La manifestazione ha visto la partecipazione di diverse associazioni e collettivi, tra cui il Movimento No Tav, Potere al Popolo e l’Usb. Gli osservatori di Amnesty International Italia erano presenti per monitorare il rispetto dei diritti umani durante la protesta.
In conclusione, nonostante gli scontri e i momenti di tensione, i manifestanti pro Palestina hanno continuato a esprimere le loro richieste e a manifestare il loro sostegno alla causa palestinese nonostante le difficoltà e i divieti imposti.