La guerra tra Israele ed Hezbollah giunge al terzo giorno, con un’altra notte di attacchi reciproci che ha lasciato una scia di distruzione e incertezza lungo il confine tra Israele e Libano. Non è ancora chiara la stima delle vittime e dei danni causati dai continui raid tra le due fazioni in conflitto. Tuttavia, l’escalation del conflitto ora minaccia di coinvolgere anche Iraq e Siria, ampliando così la portata e la complessità della situazione nella regione.
Attacchi transfrontalieri e tensioni crescenti
La notte scorsa ha visto un intenso scambio di attacchi tra Israele e Libano, con la Difesa israeliana che ha riferito di aver intercettato un missile terra-aria sparato dal Libano verso il centro del Paese. Le sirene hanno suonato nelle regioni di Gush Dan e Sharon, oltre che a Tel Aviv, mentre il Comando del Fronte Interno delle Idf ha ordinato ai cittadini di rifugiarsi nei rifugi antiaerei per proteggersi dai potenziali attacchi.
Altri attacchi sono stati segnalati nella mattinata successiva, con razzi lanciati dal Libano verso la zona di Carmel e Wadi Ara, nel nord di Israele, con alcuni razzi intercettati ma almeno un impatto confermato. Anche un villaggio di montagna a nord di Beirut è stato preso di mira in un attacco israeliano, con la conferma della morte di tre persone nel raid.
L’escalation del conflitto ha spinto il Regno Unito e la Russia a invitare i propri cittadini a lasciare il Libano per garantire la loro sicurezza. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha esortato i cittadini britannici presenti nel Paese dei cedri ad “andarsene immediatamente”, mentre il Cremlino ha raccomandato ai cittadini russi di lasciare il Libano il prima possibile.
Attacchi aerei e terrestri continuano
Hezbollah ha rivendicato la responsabilità di un attacco missilistico contro il complesso di intelligence militare di Glilot, vicino a Tel Aviv, sede del quartier generale dell’unità di cyber-intelligence 8200. Allo stesso tempo, le Idf hanno colpito un lanciatore di Hezbollah utilizzato nell’attacco, affermando di averlo colpito nel Libano meridionale.
Le forze israeliane continuano gli attacchi aerei e terrestri contro obiettivi del Partito di Dio, con un’intensificazione delle operazioni per il terzo giorno consecutivo. Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato attacchi su diverse aree del Libano meridionale, causando vittime non specificate, mentre sono stati segnalati anche attacchi nella zona di Baalbek, nella valle della Bekaa.
Tensioni in Iraq e Siria
Le tensioni si sono estese anche in Iraq, con la Resistenza Islamica sostenuta dall’Iran che ha rivendicato il lancio di droni verso le alture del Golan, provocando una risposta da parte dei caccia israeliani che hanno abbattuto un drone proveniente dalla Siria. Allo stesso tempo, la Siria ha segnalato un presunto attacco israeliano e esplosioni a Tartus, una delle principali città portuali del Paese, affermando di aver abbattuto diversi missili.
Il complicato scenario del conflitto si sviluppa ulteriormente con l’annuncio della morte di Ibrahim Qubaisi, comandante della divisione missilistica di Hezbollah, ucciso in un attacco israeliano a Beirut. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione d’urgenza per discutere della situazione in Libano, evidenziando la gravità della situazione e la necessità di una risposta internazionale coordinata.
In conclusione, la situazione tra Israele ed Hezbollah si fa sempre più tesa e complessa, coinvolgendo anche Iraq e Siria e richiedendo una risposta globale per prevenire ulteriori escalation e proteggere la sicurezza e la stabilità della regione.