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Gli investigatori continuano a indagare sulle misteriose circostanze che hanno portato alla morte di Alex Marangon, un barman di 25 anni trovato senza vita sul greto del fiume Piave dopo aver partecipato a un rito sciamanico nell’Abbazia di Santa Bona a Vidor. Il giovane sembra aver assunto ayahuasca, un infuso a base di erbe amazzoniche con effetti allucinogeni, illegale in Italia dal 2022. Questo fatto solleva molte domande sui veri motivi della sua morte e sulla responsabilità di coloro che erano presenti durante il rito.

Le indagini tossicologiche, condotte dalla professoressa Donata Favretto dell’Università di Trieste, sono ancora in corso per determinare se Alex abbia assunto altre sostanze oltre all’ayahuasca. La cerimonia a cui ha partecipato, chiamata Sol de Putumayo, ha coinvolto circa una ventina di partecipanti e due sciamani colombiani. Questi ultimi hanno negato di aver somministrato sostanze psicotrope durante il rito, sostenendo che si trattasse solo di erbe purganti a scopo purificativo. Tuttavia, i risultati preliminari degli esami tossicologici sembrano contradire questa versione.

Durante la notte del 29 giugno, Alex si allontanò dall’abbazia e scomparve misteriosamente. Due giorni dopo, il suo corpo fu trovato sul greto del Piave, a circa quattro chilometri di distanza da Vidor. L’autopsia ha rivelato segni di violente percosse, suggerendo la possibilità di omicidio. Gli sciamani presenti hanno raccontato di aver perso di vista il giovane mentre si trovava in preda a un “delirio” e alcuni partecipanti hanno riferito di aver udito strani rumori durante quella notte.

I genitori di Alex sono determinati a scoprire la verità sulla morte del loro figlio. Luca Marangon, il padre del giovane, ha dichiarato: “Vogliamo la verità. Alex non è morto a causa delle sostanze assunte, ma per i colpi ricevuti”. La famiglia è convinta che Alex sia stato ucciso e non intende accettare la versione secondo cui si sarebbe trattato di un incidente o di un gesto volontario da parte del giovane.

La cancellazione delle chat scambiate la notte del raduno solleva ulteriori interrogativi sul ruolo e la responsabilità dei partecipanti al rito sciamanico. È possibile che tali messaggi contenessero informazioni cruciali per comprendere cosa sia realmente accaduto durante quella tragica notte. Gli investigatori stanno cercando di recuperare queste chat cancellate per ottenere nuove informazioni che possano far luce sul caso di Alex Marangon.

In attesa dei risultati definitivi degli esami tossicologici e delle ulteriori indagini condotte dalla Procura di Treviso, rimangono molte domande senza risposta sulla morte di Alex Marangon. La verità su cosa sia accaduto quella notte potrebbe essere più complessa di quanto si pensi e potrebbe coinvolgere più persone di quanto inizialmente ipotizzato. La famiglia del giovane continua a chiedere giustizia e a cercare risposte sulle circostanze che hanno portato alla morte del loro amato figlio.