La caccia al cinghiale in Piemonte è stata oggetto di importanti decisioni prese dalla Regione per la gestione della specie e per contrastare la diffusione della Peste suina africana. Le misure sono state adottate con due delibere approvate durante l’ultima Giunta prima della pausa estiva, su proposta dell’assessore a Caccia e Pesca Paolo Bongioanni.
Contenimento del cinghiale e contrasto alla Psa
La prima delibera, fortemente sostenuta dalle associazioni agricole, riguarda il contenimento del cinghiale per contrastare la diffusione della Peste suina africana. Questa misura autorizza i proprietari e conduttori di terreni rurali ad effettuare abbattimenti di cinghiali anche in un raggio di 500 metri oltre i confini del proprio appezzamento, avvalendosi dei soggetti autorizzati e incaricati dalle amministrazioni competenti. L’obiettivo è ridurre la popolazione di cinghiali e, di conseguenza, la pressione su colture agricole, riducendo i danni causati dalla specie.
Prolungamento del calendario venatorio
La seconda delibera prolunga di un mese il calendario venatorio in Piemonte, consentendo ai cacciatori di cinghiali di cacciare ininterrottamente per quattro mesi, dal 15 settembre al 15 gennaio. Questo prolungamento offre ai cacciatori una maggiore possibilità di abbattere cinghiali, contribuendo a ridurre il numero di animali e la pressione sulle colture agricole. Inoltre, l’attività venatoria nelle aree indenni dalla Psa contribuisce a ridurre i possibili contatti tra cinghiali sani e quelli affetti dal virus.
Nuove norme per il prelievo selettivo del cinghiale
La norma recepisce le modifiche introdotte a livello nazionale dalla legge sull’agricoltura, la 101 del 14 luglio 2024, nota come “Legge Lollobrigida”. Una delle novità introdotte dalla legge 101 e recepita in questa delibera è che nelle azioni di prelievo selettivo del cinghiale, gli operatori possono ora utilizzare dispositivi di puntamento, anche digitali, per la visione notturna. Questo permette di migliorare l’efficacia delle operazioni di abbattimento e di gestione della specie.
Coordinamento e collaborazione
L’assessore ha sottolineato che questi provvedimenti mirano a rafforzare il contributo dei diversi soggetti coinvolti nella gestione della specie cinghiale e nella lotta alla diffusione della Psa. Cacciatori, Polizia provinciale, guardiaparco, agricoltori e gruppi operativi territoriali sono chiamati a collaborare per garantire il successo delle misure adottate. Si prevede anche il coinvolgimento dei militari e altre misure per fronteggiare la pandemia.
Inoltre, durante la stessa seduta è stata approvata una delibera che permette nuove immissioni per la stagione venatoria 2024-2025, in deroga alla normativa regionale vigente. Questa decisione è stata presa per sostenere il ripopolamento naturale e l’autoriproduzione della fauna attraverso l’immissione di capi provenienti da allevamenti autorizzati.
In conclusione, le misure adottate dalla Regione Piemonte per la gestione della caccia al cinghiale dimostrano l’impegno nel trovare soluzioni efficaci per il contenimento della specie e la tutela delle colture agricole. La collaborazione tra i diversi attori coinvolti e l’adozione di nuove norme e tecnologie contribuiranno a garantire una gestione sostenibile della fauna selvatica e a contrastare la diffusione di malattie come la Peste suina africana.