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Omicidio Desirée Piovanelli: il dramma continua a 22 anni di distanza

Sono trascorsi 22 anni da quando Desirée Piovanelli, una giovane di soli 14 anni, è stata brutalmente uccisa in una cascina a Leno, in provincia di Brescia. Il terribile delitto ha scosso la comunità locale e ha portato alla luce un oscuro e intricato intreccio di colpevoli e presunti mandanti. Quattro persone, tra cui tre minorenni e un adulto, furono condannate per l’omicidio, ma il dolore e la ricerca di giustizia da parte della famiglia della vittima non si sono mai placati.

La lotta per la verità

Maurizio Piovanelli, il padre di Desirée, ha dedicato gli ultimi 22 anni alla ricerca della verità e della giustizia per sua figlia. Ha combattuto dentro e fuori le aule dei tribunali, attraverso gli appelli ai media e le sue convinzioni personali. Secondo lui, dietro la morte di Desirée si nasconde qualcosa di più oscuro e complesso di quanto emerso durante il processo legale. “Penso che Desirée sia stata vittima di un giro di prostituzione minorile che va ben oltre il tentato stupro, ma c’è troppa paura di parlare”, ha dichiarato Maurizio al Corriere della Sera.

Le indagini in sospeso

Nonostante l’archiviazione dell’inchiesta nel 2021, Maurizio Piovanelli e i suoi legali continuano a lavorare per far luce sui presunti mandanti dell’omicidio. Il giudice ha disposto la conservazione delle tracce di DNA maschile trovate sul giubbotto della vittima, nella speranza che un giorno possano essere attribuite a una persona specifica. Tuttavia, la procura e il giudice non hanno ravvisato elementi sufficienti per riaprire il caso. I tre ragazzi condannati per l’omicidio hanno ribadito la loro versione dei fatti durante un’interrogazione nel 2019, negando ulteriori coinvolgimenti.

Il ricordo di Desirée

Desirée Piovanelli aveva solo 14 anni quando fu uccisa il 28 settembre 2014. Era una studentessa modello al liceo scientifico di Manerbio e aveva una passione smisurata per gli animali. Il suo triste destino è stato segnato da un’imboscata organizzata da uno dei suoi coetanei, che l’ha attirata in una cascina disabitata con la scusa di mostrare una cucciolata di gattini. La ragazza fu molestata e uccisa senza pietà, lasciando dietro di sé solo dolore e domande senza risposta.

La versione di Giovanni Erra

Giovanni Erra, l’unico adulto condannato per l’omicidio, ha sempre proclamato la sua innocenza. Difeso dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, Erra ha sostenuto di essere stato in casa il giorno del delitto, supportando la sua versione con intercettazioni che dimostrerebbero la sua presenza altrove. Nonostante il verdetto di colpevolezza e la condanna a 30 anni di carcere, Erra potrebbe tornare in libertà nel 2025 dopo aver scontato 23 anni di reclusione.

La ricerca di giustizia continua

Anche se i tre minorenni coinvolti nell’omicidio sono ormai adulti e hanno completato le loro pene, Maurizio Piovanelli non ha intenzione di arrendersi nella sua ricerca di giustizia per sua figlia. Il dolore e la perdita sono ancora freschi nella sua mente, e l’idea che i presunti mandanti dell’omicidio possano essere ancora liberi lo spinge a non mollare mai. “L’ergastolo a vita è il nostro destino”, dichiara con determinazione.

La comunità di Leno e oltre continuerà a seguire da vicino lo sviluppo di questa tragica vicenda, nella speranza che un giorno la verità verrà finalmente alla luce e la giustizia sarà fatta per Desirée Piovanelli.